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Zaccagni, Casale e Romagnoli, i tre laziali che farebbero al caso dell'Italia

Antonio Moschella
Zaccagni festeggia con Hisaj
Zaccagni festeggia con HisajAFP
Dopo le ultime uscite della Nazionale è d'obbligo chiedersi se questi elementi possano essere più efficaci di quelli che sono soliti scendere in campo

Le rifondazioni spesso partono dalle rivoluzioni. E se l'Italia vista contro Inghilterra e Malta ha convinto poco, vuole dire che alcuni passi in avanti vanno ancora effettuati. E questo discorso, portiere a parte, vale per ogni reparto. Eppure, ci sono alcune posizioni nelle quali il commissario tecnico Roberto Mancini dovrebbe dare qualche opportunità, almeno a livello di convocazioni, ad alcuni giocatori di una Lazio attualmente seconda.

Uno è già dentro ed è Alessio Romagnoli, un centrale esperto mancino che ha già fatto capire di poter rappresentare un'ottima alternativa ad Acerbi e anche allo stesso Bonucci come difensore in grado di far partire il gioco. L'altro è Nicolò Casale, che proprio vicino al difensore classe 1995 ha dato spesso prova di aver raggiunto una solidità importante.

I due, componenti della seconda miglior cerniera difensiva del campionato italiano, e con soli tre gol in più subiti rispetto alla coppia del Napoli composta dal kosovaro Rrahmani e dal coreano Kim, spiccano per essere gli italiani con la maggiore intesa, una dote importantissima per una coppia difensiva. Se nelle ultime uscite Mancini si è schierato prima con la coppia Toloi-Acerbi e poi con Scalvini-Romagnoli, perché non provare con il tandem difensivo tutto laziale? 

L'estro di Zaccagni

In attacco, invece, da quando Lorenzo Insigne ha lasciato l'Italia, manca un punto di riferimento sull'out sinistro. L'elemento creativo e sgusciante in grado di saltare l'uomo e risultare decisivo negli ultimi 30 metri del campo avversario. E in questo momento tra i convocabili l'identikit più adeguato a questo ruolo è senza dubbio quello di Mattia Zaccagni, che da quando è allenato da Maurizio Sarri è diventato una tremenda ala sinistra capace di accentrarsi e creare situazioni vantaggiose. 

Il suo gol che ha deciso il derby capitolino è stato il fulmine più brillante di una stagione nella quale oltre ai numeri (nove reti e sette assist in 24 partite) lo accompagnano anche riconoscimenti come quello di essere al numero 11 dei giocatori con la miglior media da fantacalcio. Nel suo ruolo, insomma, in questo momento solo l'imperturbabile Kvaratskhelia e la sorpresa Laurienté hanno una marcia in più. Se Mancini gli ha preferito nell'ordine il romanista Pellegrini (fuori ruolo), Grifo e Gnonto, che non hanno certo brillato, ci sarà un motivo specifico. E secondo alcune voci il motivo sarebbe il dietrofront dell'attaccante biancoceleste durante un raduno a Coverciano nel giugno 2022, quando sia lui sia Lazzari arrivarono adducendo un infortunio e rinunciando alla visita del medico degli azzurri.

Che il CT se la sia legata al dito è possibile, ma oggi come oggi, e visto che Federico Chiesa è ancora da recuperare, non puntare su Zaccagni per ripicca sembra davvero troppo. Vedremo se nelle prossime uscite il Mancio tornerà sui suoi passi e darà spazio al miglior marcatore italiano di questo momento in Serie A.