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Wimbledon: Murray apre ai tennisti russi, ma per gli ucraini la ferita è ancora aperta

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Andy Murray
Andy MurrayAFP
Il tennista britannico era favorevole al loro inserimento nel tabellone anche alla vigilia della scorsa edizione: "Ma se dovessero prendere un'altra strada, lo capirei". Nel frattempo, però, non si placano le polemiche per la mancata stretta di mano tra Kostyuk e Gracheva

Andy Murray è convinto che quest'anno i tennisti russi potranno partecipare all'edizione 2023 del torneo di Wimbledon. La scorsa stagione, infatti, la Lawn Tennis Association (Lta) preferì pagare una multa di oltre un milione e mezzo di euro piuttosto che far scendere in campo gli atleti nati in Russia.

Una decisione che spinse la Atp e la Wta a privare il torneo dei punti validi per i rispettivi ranking: "È davvero difficile e mi dispiace per i giocatori che non sono stati in grado di giocare l'anno scorso, ma capisco anche la situazione e perché è davvero difficile anche per Wimbledon prendere una decisione del genere. Spero che avranno il permesso di giocare e non contesterò se questo avverrà.", ha assicurato Murray ai microfoni di Bbc Sport.

Alla fine della scorsa stagione, il britannico ha donato mezzo milione di sterline per aiutare i bambini ucraini colpiti dalla guerra in atto tra Russia e Ucraina, ma questo non gli aveva impedito di sostenere di "non essere favorevole" all'esclusione dei tennisti russi da Wimbledon. Detto questo, se la Lta "dovesse prendere un'altra strada, lo capirei".

Un'altra strada che continua a essere l'auspicio degli atleti ucraini. Non si sono ancora spente, infatti, le polemiche per la mancata stretta di mano tra Marta Kostyuk e Anhelina Gracheva al termine della finale del torneo Wta 250 di Austin vinto dall'ucraina. E dire che le due atlete, in passato, aveva dato grande dimostrazione di amicizia.

Il gesto è stato stigmatizzato su Twitter dall'ex numero uno del mondo del doppio, Paul McNamee, che non ha gradito la mancanza di rispetto a quello che considera un rito sacro del tennis: "Due atlete, che competono individualmente, dovrebbero guardarsi negli occhi e stringersi la mano, indipendentemente dalla vittoria o dalla sconfitta. Capisco le emozioni forti, ma le tradizioni del nostro sport dovrebbero essere sempre rispettate. I giocatori dovrebbero trovare un altro modo di esprimere determinati sentimenti".

Pronta, però, la risposta Alexandr Dolgopolov che, sempre sui social, ha difeso la propria connazionale: "Il tennis ha fallito nel suo tentativo di tenere lo sport lontano dal genocidio. Dovreste soltanto stare zitti anziché parlare di strette di mano, sportività e altre pagliacciate. È davvero patetico", il suo sfogo. Dopo la vittoria, Il coach ucraino aveva ringraziato pubblicamente su Twitter Kostyuk proprio per la sua dedica all'Ucraina.

Come per Dolgopolov, molto attivo su Twitter riguardo la guerra in patria, anche per Kostyuk lo sport è politica, e a maggio 2022 in un'intervista a Eurosport UK sul tema era stata chiara: "Ho tagliato tutte le relazioni con tutti i giocatori russi e bielorussi con cui ero amica per il fatto che eravamo amici e non hanno mai preso in considerazione l'idea di fare coming out con me e di parlarmi; penso che questa sia una ragione abbastanza buona, non importa quali siano i loro sentimenti, non mi interessa davvero. Fanno finta di niente, fanno finta di essere le vittime di questa situazione, cosa che onestamente non riesco a capire. Non so quanto tempo debba passare prima che smettano di trovare scuse per fare qualsiasi cosa, per prendere qualsiasi decisione, per muoversi".

Kostyuk rifiuta anche la spiegazione che i giocatori avrebbero paura per le loro famiglie se facessero una chiara dichiarazione contro la guerra. "Siamo onesti: i giocatori tra i primi 50 hanno tutti i soldi per trasferire le loro famiglie. La gente non è pronta a fare questi sacrifici. Non è che non abbia scelta".