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Tyson vs Paul mette in evidenza la crisi d'identità del pugilato professionistico

Miguel Baeza
Mike Tyson (a sinistra) e Jake Paul (a destra)
Mike Tyson (a sinistra) e Jake Paul (a destra)MICHAEL LOCCISANO/GETTY IMAGES NORTH AMERICA/Getty Images via AFP
Nella notte tra venerdì 15 e sabato 16 novembre, l'ex campione indiscusso dei pesi massimi e il personaggio nato su Internet si affronteranno in un incontro che, nonostante sia definito professionistico e conti per i record personali di entrambi, è più vicino a un'esibizione che a qualcosa di serio.

L'incontro di boxe più atteso dell'anno non sarà quello che mette in palio un titolo importante. Il mondo si fermerà all'inizio di questo fine settimana (il main card inizia alle 2.00) con il ritorno di Mike Tyson (58 anni) sul ring 19 anni dopo aver appeso i guantoni al chiodo con un record di 50-6 (44 KO). Un ritorno che ha suscitato l'interesse dei più nostalgici e di una gioventù che, in generale, non vibra più di emozioni con la nobile arte.

Ad opporsi a lui sarà Jake Paul (27), un ragazzo che è salito alla ribalta per le sue performance come YouTuber e che, nel 2020, è apparso nel suo primo combattimento da professionista. Da allora ha accumulato un record di 10-1 in cui le sue vittime sono state principalmente content creator e lottatori di arti marziali miste (MMA). La sconfitta è arrivata contro Tommy Fury, l'unico pugile puro che abbia mai affrontato e fratello del colosso Tyson Fury, il che mette in dubbio la sua reale capacità di superare l'avversario di questo fine settimana.

Senza dubbio gli appassionati di sport sono entusiasti dello spettacolo, ma la celebrazione di questo show travestito da incontro evidenzia la perdita di popolarità della disciplina da quando ha perso il suo ultimo beniamino mediatico nel 2017, quando Floyd Mayweather (47) ha siglato il suo 50-0 con un KO tecnico contro l'artista marziale irlandese Conor McGregor.

Nel caso dei pesi massimi, i campionati dei fratelli ucraini Wladimir e Vitali Klitschko sono ormai lontani. E ancora di più l'epoca d'oro di figure storiche americane come Muhammad Ali, Joe Frazier, George Foreman, Joe Louis o Evander Holyfield.

L'era dell'intrattenimento

Da qualche tempo a questa parte, il pugilato ha trovato il suo picco di attrazione in eventi di esibizione in cui l'intrattenimento ha prevalso sulla competizione. Uno dei maggiori artefici di questo fenomeno è stato lo stesso Mayweather, che dalla fine della sua carriera professionale ha riempito le sue casse di denaro vendendosi al miglior offerente.

Il pugile del Michigan, infatti, ha combattuto in Messico lo scorso agosto contro John Gotti III, nipote dell'omonimo ex boss della mafia newyorkese. Nel 2020 ha anche affrontato il fratello del rivale di Iron Mike, Logan Paul, in un incontro non considerato pro.

La Notte dell'Anno IV ha battuto i record di audience
La Notte dell'Anno IV ha battuto i record di audienceLa Velada del Año

D'altra parte, il clamore suscitato dal ritorno sul ring del peso massimo di Brooklyn, aumentato dal ritardo causato dalla malattia del newyorkese (l'incontro avrebbe dovuto svolgersi il 20 luglio), ha rilanciato le voci sulla possibilità di una terza puntata della sua resa dei conti con l'uomo a cui ha staccato l'orecchio a morsi, il 62enne Evander Holyfield.

Ma, al di là degli appuntamenti con protagonisti ex pugili, nella maggior parte dei casi prevalgono quelli con streamer la cui attività è lontana dall'ambito sportivo. Il caso migliore è quello della Spagna, dove la star di Twitch Ibai Llanos organizza l'annuale La Velada del Año. Alla sua quarta edizione, nel 2024, l'evento ha battuto il record di spettatori simultanei della piattaforma viola con quasi 3,5 milioni di spettatori di picco. Inoltre, è riuscito a riempire lo stadio Santiago Bernabeu di Madrid con più di 80.000 presenze.

L'ascesa dell'UFC

Una modalità che continua a crescere in popolarità tra gli appassionati di contatto e che comincia a essere la grande rivale del pugilato professionistico è l'MMA, in particolare nell'ambito della società più prolifica del mercato, l'UFC. Guidati dal suo presidente, Dana White, l'Ultimate Fighting Championship e il suo ottagono sono riusciti ad attirare un pubblico fedele.

Con animali da competizione e one man show come Ilia Topuria, Islam Makhachev, Alexander Volkanovski, Alex Pereira e Jon Jones, l'industria delle arti marziali miste è al top. La durata ridotta dei combattimenti, il dinamismo dei movimenti e la maggiore forza con cui i contendenti si esibiscono contribuiscono a guadagnare terreno sui guantoni.

Questa è la realtà della boxe a livello broadcast. Mancano gli idoli mondiali, i giovani fanno fatica ad appassionarsi e ci sono sempre più attori esterni che cercano di conquistare quote di mercato. Per il momento, se non emergerà una nuova leggenda, dovremo accontentarci di Tyson contro Paul.

C'è anche Casamonica

 Il campione d'Italia dei pesi superleggeri Armando Casamonica è arrivato negli USA, dove venerdì notte combatterà ad Arlington, in Texas, nel sottoclou della sfida fra Mike Tyson e Jake Paul.

Il pugile romano detto 'la Furia del Quadraro' affronterà il canadese Lucas 'Prince' Bahdi, imbattuto da professionista (17 incontri tutti vinti, di cui 15 prima del limite), sulla distanza delle dieci riprese. Anche questo incontro sarà visibile in streaming per gli abbonati a Netflix.

Come documentato dallo stesso boxeur sui social, Casamonica ha già svolto il primo allenamento in terra americana. "Credi in te stesso e tutto ciò che sei", il messaggio del campione ripostato su Instagram.