L'intero consiglio di amministrazione della Juventus si è dimesso dopo un consiglio straordinario del cda. Lo conferma la società.
A dimettersi il presidente Andrea Agnelli, il suo vice Pavel Nedved, l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e i membri Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia e Suzanne Keywood.
Le indagini della Guardia di Finanza e soprattutto le ultime contestazioni della Consob: potrebbero esserci questi due elementi dietro la decisione dell'intero Cda della Juventus di dimettersi. Secondo quanto si appende da fonti qualificate, proprio gli ultimi accertamenti dell'organo di controllo del mercato finanziario italiano hanno spinto la società a rivedere il progetto di bilancio e a far slittare per due volte l'assemblea degli azionisti.
Questa una parte del lungo comunicato del club dopo le dimissioni: "Su proposta del presidente Andrea Agnelli e onde consentire che la decisione sul rinnovo del Consiglio sia rimessa nel più breve tempo possibile all'Assemblea degli Azionisti - si legge in una nota diffusa dalla società - tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione presenti alla riunione hanno dichiarato di rinunciare all'incarico".
"Per le stesse ragioni, ciascuno dei tre amministratori titolari di deleghe (il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l'amministratore delegato Maurizio Arrivabene) ha ritenuto opportuno rimettere al Consiglio le deleghe agli stessi conferite". Il Consiglio "ha, tuttavia, richiesto a Maurizio Arrivabene di mantenere la carica di Amministratore Delegato". Il cda della "Juventus proseguirà la propria attività in regime di prorogatio sino all'Assemblea dei soci che è stata convocata per il 18 gennaio 2023".