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US Open: un altro Slam per Sinner, che si conferma infallibile nel 2024

ANSA
Jannik Sinner esulta
Jannik Sinner esultaANGELA WEISS / AFP
Il numero uno del mondo batte Fritz a New York e bissa Melbourne. Sesto finale vinta in altrettante giocate nel 2024.

L'abbraccio con il suo staff, Simone Vagnozzi e Darren Cahill su tutti e il timido bacio alla fidanzata, la tennista Anna Kalinskaya: uno Jannik Sinner emozionato ha attraversato le tribune dell'Arthur Ashe per festeggiare la vittoria degli US Open con il suo team dopo settimane difficili dopo la vicenda clostebol. 

L'US Open dopo quello d'Australia. Jannik Sinner conferma con i fatti, vincendo il secondo Slam della carriera, lo status di numero uno del mondo, ed entra definitivamente nella storia dello sport italiano.

Sesto titolo su sei in stagione

Alla fine, nonostante le grida "Usa, Usa" del pubblico di Flushing Meadows, quasi tutto a favore del giocatore che dopo 18 anni ha riportato un americano in finale a NY, è stata l'Italia a far festa e Sinner ha messo il sesto trofeo in bacheca di questo 2024 da favola dopo Australian Open, Rotterdam, Miami, Halle e Cincinnati. Ora il bilancio è di 55 vittorie (tra cui 23 successi negli Slam) totali contro 5 sconfitte. 

Non è tutto, perché comprendendo anche Cincinnati l'altoatesino è arrivato a 11 successi consecutivi: meglio di così è difficile fare.

Il tennis in mano a due Under 23

Il suo grande risultato a New York riporta anche indietro di 50 anni, perché in questo 2024 è successo, come nel 1974, che i quattro tornei del Grande Slam siano stati tutti vinti da tennisti under 23: 2 Sinner (Australian Open e US Open) e due dal 21enne Carlos Alcaraz (Parigi e Wimbledon).

Nel 1974 ne vinse 3 (Melbourne, Wimbledon e New York) Jimmy Connors, che compì 22 anni nel corso di quei mesi, e uno il 18enne Bjorn Borg, a Parigi.

Fritz ko dopo un gran torneo

Fritz si consola con la constatazione di avere comunque raggiunto, lui che era fuori dalla Top Ten del ranking ATP, la prima finale della sua carriera in un torneo dello Slam, anche se avrà il rimpianto che questa volta il proprio servizio, spesso micidiale, non gli ha dato punti 'facili'.

Gli rimane anche la soddisfazione di aver giocato, nel corso del torneo, scampoli di tennis altamente spettacolare, che gli hanno permesso di piegare rivali del calibro di Ruud, Tiafoe e Zverev.