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Caso doping, out fisioterapista e preparatore di Sinner: "So di non aver fatto niente di sbagliato"

Ferrara e Sinner
Ferrara e SinnerProfimedia
Lo staff del numero uno al mondo ha ufficializzato la decisione, così come chiesto dall'Itia.

Giacomo Naldi e Umberto Ferrara "non fanno più parte della squadra" di Jannik Sinner: la conferma dell'interruzione del rapporto dei due protagonisti dell'affaire doping con il numero 1 al mondo arriva dall'ufficio stampa del tennista azzurro.

Con una nota l'entourage del giocatore precisa: "Ci siamo separati e auguriamo loro buona fortuna". Una mossa attesa dopo la vicenda della positività involontaria di Sinner che ha sconvolto il mondo del tennis.

Da settimane non comparivano più nel box dello staff di Sinner. E a tre giorni dal via del primo turno è stata ufficializzata l'interruzione del rapporto di lavoro, come ha chiesto l'Itia.

Intanto Sinner si è dedicato a 40 minuti di allenamento su un campo collaterale di Flushing Meadows, simulando un set con Lorenzo Musetti. Scambi veri e spettacolari, per gli applausi di chi assisteva alla sessione.

Lo stesso Sinner, a New York, nel corso del media day degli US Open, ha parlato partamente del caso che lo ha coinvolto: "Non è certamente una situazione ideale prima di uno Slam, ma nella mia testa io so di non aver fatto niente di sbagliato. E questo mi dà forza. È un sollievo essere stato assolto, cercherò di fare il meglio in questo torneo".

L'azzurro ha anche speso alcune parole per i due collaboratori licenziati e ha parlato anche del processo: "Sono stati importanti nella mia carriera e li ringrazio - ha aggiunto - È stato un processo lungo, ho dovuto farci i conti per mesi. Ho dovuto prendere decisioni difficili in base all'esito. Ci sono date che devi rispettare durante il procedimento, non puoi decidere quando la notizia viene fuori e quando no". 

L'azzurro ha anche ripercorso il momento in cui ha saputo della positività e i mesi successivi: "Quando siamo stati informati della positività, la prima cosa che abbiamo fatto è stata provare a capire quale fosse la sostanza. Abbiamo chiesto a Umberto, perché è quello che conosce bene queste cose. Ha capito subito che si trattava del suo spray, e come era finito nel mio organismo. Ha spiegato tutto subito ai giudici, per questo ho potuto continuare a giocare".

Certo, ha aggiunto, "ero preoccupato perché era la prima volta che mi succedeva, e spero che sia l'ultima. C'è anche da considerare la concentrazione, 0.000000001, ci sono tanti zeri prima di arrivare all'uno. Ma ero preoccupato perché metto sempre molta attenzione a queste cose, sono attento, corretto in campo".

Le ripercussioni d'immagine

Sinner ha parlato anche delle possibili conseguenze dal punto di vista della reputazione, dell'immagine che può derivargli dopo questa vicenda: "Ho continuato a giocare perché so di non aver fatto niente di male, di essere sempre stato un giocatore pulito. Chiaramente questa notizia può cambiare qualcosa ma chiunque mi conosca bene sa che non farei mai qualcosa contro le regole. Rimane un momento molto duro per me e per il mio team. Qui capisco anche chi sono i miei amici e chi no. Per la reputazione vedremo, non è una cosa che posso controllare".