L'organizzatore del Masters di Parigi si giustifica: "È la magia di questo sport, rispettiamo la scelta di Sinner"
"Rispettiamo la scelta di Sinner, la stanchezza fa parte della vita di un tennista professionista. Poi nel suo caso è anche una stanchezza accumulata, e con grandi obiettivi davanti come le Nitto ATP Finals". Queste le parole del direttore del Masters di Parigi Cedric Pioline, in un'intervista al quotidiano francese L'Equipe.
Per l'ex tennista transalpino, quella di Jannik Sinner di non giocare gli ottavi di finale contro Alex De Minaur è stata dunque una scelta comprensibile. L'altoatesino aveva deciso di non competere dopo aver terminato lo scontro di ieri notte, vinto al terzo set, alle 2.35. Nonostante tutto, Pioline ha voluto giustificare la tanto contestata organizzazione: "Col senno di poi, è sempre facile parlare della programmazione, ma serve rimettere le cose nella giusta dimensione. Mercoledì è stata una giornata eccezionale in termini tennistici, dopo la partita straordinaria tra Medvedev e Dimitrov. Non va dimenticato inoltre che alle 20.16 Zverev serviva per il match contro Humbert, ma poi è cambiata la partita. È la magia di questo sport. Il pubblico della sessione diurna era impazzito, certo c'era del malcontento fra chi aveva acquistato i biglietti della sessione serale che avrebbe dovuto iniziare alle 19.30”.
Per ultimo, Pioline ha voluto fare una sorta di mea culpa relativo alle infrastrutture: "Bisogna rendersi conto che con le infrastrutture esistenti, il campo 1 non è all'altezza di un torneo Masters 1000. Abbiamo fatto bene, alla luce di quanto successo, a iniziare una riflessione sul futuro del torneo che dovrebbe ingrandirsi per rispondere alle nuove esigenze del circuito".