Zverev non ha rimpianti: "Ho fatto tutto quello che potevo"
Zverev, alla sua seconda finale di un torneo importante dopo gli US Open del 2020, conduceva per due set a uno prima che Alcaraz si imponesse per 6-3, 2-6, 5-7, 6-1, 6-2. "In questa finale del Grande Slam ho fatto tutto quello che potevo", ha dichiarato Zverev, che quattro anni fa aveva perso in vantaggio di due set contro Dominic Thiem a New York. "Agli US Open, invece, mi sono un po' tagliato le gambe da solo. È un po' diverso".
Zverev, che due giorni fa ha risolto il problema giudiziario in Germania per accuse di abusi domestici, è arrivato alla finale del Roland Garros con una striscia di 12 partite vinte dopo aver conquistato il titolo a Roma il mese scorso. Sembrava ben posizionato per vincere finalmente un torneo del Grande Slam dopo aver recuperato dal 5-2 di svantaggio finendo per conquistare il terzo set e portarsi a un solo set dal trofeo.
Alcaraz, però, ha avuto altre idee e ha vinto 12 dei 15 game finali per strappare il titolo, il suo terzo in assoluto, diventando il più giovane a vincere gli Slam su terra battuta, erba e cemento all'età di 21 anni. "Ha giocato in modo fantastico. Ha giocato meglio di me il quarto e il quinto set", ha detto Zverev. È una bestia. È un animale, di sicuro. L'intensità con cui gioca a tennis è diversa da quella degli altri".
C'è stato un momento cruciale nel quinto set, in cui Alcaraz sembrava aver commesso un doppio fallo mentre si trovava di fronte a due palle break sul 2-1. L'arbitro ha però annullato la decisione del giudice di linea, con grande disappunto di Zverev, e i replay Hawkeye hanno mostrato che era effettivamente out.
Alcaraz ha poi tenuto e questo si è rivelato un momento cruciale della partita.
"C'è differenza se sei sotto 3-1 nel quinto set o se sei di nuovo sul 2-2. È una differenza decisiva", ha detto Zverev. Alla fine è frustrante, ma è così. Gli arbitri commettono errori. Sono anche umani, e va bene così. Ma ovviamente in una situazione come quella, vorresti che non ci fossero errori".