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Peccato per Sinner ma è giusto vedere il bicchiere mezzo pieno, ecco dove l'altoatesino può migliorare ancora

Marco Romandini
Jannik Sinner
Jannik Sinner AFP
La sconfitta contro Alcaraz nella semifinale del Roland Garros regala comunque motivi di grande ottimismo per il neo numero uno, che però da quella posizione di vertice può fare ancora un ulteriore step.

All'indomani della sconfitta di Sinner contro Alcaraz in semifinale resta l'amarezza per vedere sfumato un en-plein azzurro nelle finali del Roland Garros, ma anche e soprattutto per l'eliminazione del neo numero 1 che avrebbe potuto coronare il risultato con un altro successo storico negli Slam, dopo l'Australian Open. 

Un'amarezza che è visibile anche in Sinner, che comunque guardando il bicchiere mezzo pieno è soddisfatto dei miglioramenti sulla terra battuta. Anche noi, pur delusi per il risultato, siamo d'accordo. Viste le condizioni incerte di Alcaraz alla vigilia del torneo, era difficile dare come favorito per la vittoria finale lo spagnolo, ma lo sarebbe stato al netto degli interrogativi sulla sua forma.

Per quanto riguarda Sinner, se si tralascia per un attimo la magia di questo 2024 in cui tutto sembra possibile, le cose stanno un po' diversamente. Il tennista di San Candido è sempre stato molto più a suo agio sul cemento, dove ora è quasi imbattibile. Il suo gioco da fondo martellante è perfetto per quella superficie, mentre quello dello spagnolo trova un alleato migliore sulla terra battuta, grazie alle variazioni e a un fisico più potente. Il risultato di Sinner è perciò comunque eccezionale. L'altoatesino torna, tra l'altro, da Parigi con la corona del numero 1 al mondo. Cosa gli si può dire...

Forse Alcaraz, sulla carta, potrebbe avere un piccolo vantaggio anche sull'erba. Soprattutto su superfici meno veloci del cemento lo spagnolo, se in condizione, sarà sicuramente sempre un osso molto duro. Vedremo al Terra Wortmann di Halle, che al contrario di quello che potrebbe far pensare il nome è un ATP 500 che si gioca sull'erba, come si comporterà l'altoatesino testa di serie n.1. Una preparazione in vista dell'erba più prestigiosa (e anche abbastanza diversa) di Wimbledon, dove lo scorso anno Sinner è arrivato in semifinale battuto da Djokovic, mentre Alcaraz si è aggiudicato il torneo superando il serbo in cinque set.

Alla ricerca della perfezione

Le differenze tra i due giocatori sono comunque infinitesimali su tutte le superfici. Prova ne è che sulla terra battuta dove Alcaraz lo scorso anno sarebbe stato sicuramente favorito, lo spagnolo ha rischiato moltissimo. Stiamo infatti parlando di una partita in cui Sinner è stato in vantaggio di un set prima sull'1-0, poi sul 2-1, e proprio in quel quarto set in cui poteva chiudere i giochi, ha commesso un grave errore nel decimo gioco che ha cambiato il corso degli eventi. In vantaggio 30-0 sul 5-4 per Alcaraz, poi 30-15, l'altoatesino ha sbagliato un semplice smash a rimbalzo in modo piuttosto clamoroso, il potenziale 40-15 si è trasformato così in un 30-30 che ha messo pressione fino a perdere gioco e set. 

Gli errori ci stanno, ma a fare la differenza ad altissimi livelli sono proprio questi nei punti cruciali. Alcaraz avrebbe potuto comunque vincere 7-5 o al tie-break, perché l'inerzia del set sembrava un po' più dalla sua parte, e Sinner si era già aggiudicato un terzo set che sembrava indirizzato verso lo spagnolo. Però stiamo parlando del numero 1 del mondo, quindi quello che può essere perdonabile e comprensibile per un altro tennista, nel suo caso lo è forse meno.

Djokovic, Nadal o Federer nel loro massimo splendore d'età, quella di Sinner, difficilmente avrebbero perso un set così, dopo l'errore non avrebbero ceduto alla prima palla break. Magari avrebbero perso lo stesso il parziale contro un avversario di pari livello, ma su quel cruciale punto avrebbero probabilmente lottato di più, invece Sinner quasi deluso da quell'errore l'ha un po' lasciato andare. Ecco, forse in questo, l'altoatesino che ha fatto un incredibile lavoro sulla forza mentale che l'ha portato in vetta, può ancora migliorare. Stiamo comunque parlando di dettagli.

Se si guarda a un lato più tecnico invece è chiaro come l'andamento del match sia stato influenzato dal calo vertiginoso delle prime di servizio di Sinner. Da un eccezionale 81% nel primo set si è passati improvvisamente a un 58% nel secondo set, per poi restare sempre sotto il 70% (69% nel terzo set, 63% nel quarto, 65% nel quinto). Questo, considerando che sulla seconda di servizio Sinner ha avuto quasi sempre percentuali di punti inferiori ad Alcaraz, che in certi momenti con battute tagliate ha messo in crisi l'altoatesino. Per il suo tipo di gioco Sinner non può permettersi cali così vistosi con la prima a un set di distanza (da 81% a 58% tra il primo e il secondo) perché ha bisogno di mantenere la pressione per non dare la possibilità all'avversario di comandare il gioco, avversario che se si chiama Alcaraz proverà sempre a farlo. 

Le statistiche finali dell'incontro
Le statistiche finali dell'incontroFlashscore

È forse un po' cercare il pelo nell'uovo per un tennista che è migliorato in maniera esponenziale, ma stiamo parlando del numero 1 del mondo, quindi la perfezione può essere contemplata. Per il resto, solo applausi.

Marco Romandini - Caporedattore Diretta News
Marco Romandini - Caporedattore Diretta NewsFlashscore