"Il Kosovo è il cuore della Serbia": Djokovic fa scoppiare le polemiche al Roland Garros
Il serbo Novak Djokovic (36), numero tre del mondo, ha rischiato di scatenare una polemica politica agli Open di Francia dopo aver scritto un messaggio sul Kosovo in seguito alla sua vittoria al primo turno di lunedì.
"Il Kosovo è il cuore della Serbia. Fermate la violenza" ha scritto il 22 volte campione del Grande Slam Djokovic in serbo sull'obiettivo di una macchina fotografica.
Circa 25 soldati di pace della NATO che difendevano tre municipi nel nord del Kosovo sono stati feriti in scontri con manifestanti serbi, mentre il presidente della Serbia ha messo l'esercito al massimo livello di allerta per il combattimento.
Gli incidenti sono avvenuti un giorno dopo che il capo della NATO, Jens Stoltenberg, ha invitato il Kosovo a smorzare le tensioni con la Serbia in seguito agli scontri tra la polizia kosovara e i manifestanti che si oppongono all'insediamento di sindaci albanesi in aree di etnia serba.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha dichiarato che lunedì sono stati feriti 52 serbi, tre dei quali in modo grave, mentre il presidente del Kosovo Vjosa Osmani ha accusato la sua controparte serba di destabilizzare il Kosovo.
"Il Kosovo è la nostra culla, la nostra roccaforte, il centro delle cose più importanti per il nostro Paese... Ci sono molte le ragioni per cui ho scritto questo sulla telecamera", ha dichiarato Djokovic ai media serbi.
La Serbia e il suo tradizionale alleato della Russia non riconoscono l'indipendenza del Kosovo e Mosca ha bloccato la richiesta del Paese di diventare membro delle Nazioni Unite. La Serbia considera ancora il Kosovo parte del suo territorio.
"Non ci sono regole ufficiali del Grande Slam su ciò che i giocatori possono o non possono dire. La FFT non farà alcuna dichiarazione né prenderà alcuna posizione in merito", ha dichiarato alla Reuters la Federazione francese di tennis (FFT), che organizza l'evento.
Djokovic ha battuto Aleksander Kovacevic (24) per 6-3, 6-2, 7-6 lunedì al primo turno.