WTA Finals al via, Paolini: "Competizione straordinaria, un privilegio essere qui"
"Cerco di concentrarmi e insieme di divertirmi, è importante riconoscere dove sono arrivata". Jasmine Paolini è pronta a giocarsi l'ennesimo appuntamento da protagonista alle WTA Finals, al via da oggi e fino al 9 novembre a Riad: la tennista azzurra, numero 4 al mondo, gareggerà in singolare e in doppio con Sara Errani, con cui ha vinto l'oro a Parigi 2024.
"È una competizione straordinaria, è un privilegio essere qui. Sono felice di competere in singolo e doppio" ha detto Paolini che esordirà oggi contro la kazaka Elena Rybakina e ha ribadito quanto serva giocare il doppio.
Decisivo il doppio e le partite con Errani
"Mi aiuta tantissimo, non penso sia casuale che questi risultati siano arrivati tutti insieme. Ho iniziato a giocare il doppio ogni settimana e sono migliorata anche in singolare. Sara (Errani ndr) penso mi aiuti molto. Le faccio tante domande. È un tipo di giocatrice diverso da me, sto cercando anche di rubare qualcosa dal suo tennis, dal suo modo di capire il gioco. Lei è più tattica di me dentro il campo. Giocare il doppio con lei credo mi abbia aiutato a capire meglio il gioco. Non è successo per caso che sono migliorata tanto in singolare quando ho iniziato a giocare di più il doppio".
"Certo - ammette - "fisicamente non è semplice giocare singolare e doppio in tutti i tornei, ma per me ci sono solo elementi positivi".
Un anno in crescendo
"Se qualcuno a inizio anno mi avesse detto che avrei giocato le WTA Finals in singolare e doppio sarebbe stata una follia". Predica umiltà Jasmine Paolina a poche ore dal suo match di esordio con Elena Rybakina a Riad.
"Certo, almeno in doppio, ricordo che al nostro primo torneo con Sara Errani, l'Australian Open, abbiamo perso un match molto tirato contro Hsieh e Mertens ho pensato: 'Però, giochiamo bene, potremmo qualificarci per le WTA Finals'. Ma non l'ho detto a nessuno. In singolare, qualificarmi è diventato un obiettivo dopo la finale di Wimbledon".
La superficie e le insidie dell'avversaria
"Il campo è veloce ma non troppo, anche per via dell'altitudine. Le palle vanno veloci, quando dai rotazione e spin saltano alte. Non so davvero cosa aspettarmi con la Rybakina. Sarà un match duro, dovrò giocare profondo e servire bene, perché lei giocherà chiaramente un tennis aggressivo. La cosa migliore sarà cercare di rispondere il più possibile e il più profondo possibile e coprire velocemente il campo.Ma cercherò di fare match con le migliori giocatrici del mondo e di divertirmi, perché se mi diverto gioco meglio".