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OPINIONE Djokovic rispetta la Davis: gli altri tennisti dovrebbero seguire l'esempio!

François Miguel Boudet
Djokovic lo scorso fine settimana a Valencia
Djokovic lo scorso fine settimana a ValenciaProfimedia
Nole ha fatto la sua parte a Valencia per aiutare la Serbia a qualificarsi per gli ottavi di finale. Tutto il tennis dovrebbe ispirarsi al detentore del record di vittorie nei Grandi Slam per ridare lustro all'insalatiera d'argento e alla Coppa Billie Jean King.

Francamente, non mancava proprio nulla. Un numero 1 del mondo in terra ostile, un'avversaria di prim'ordine davanti al pubblico di casa entusiasta, qualche vincente ben piazzato, qualche canto, un po' di calore nella stanza affamata d'aria... ma solo due set in cui affondare i denti, dato che il formato della Coppa Davis negli ultimi cinque anni è consistito in una fase a gironi di qualificazione che porta a un'altrettanto astrusa Final Eight. L'ITF ha trovato una soluzione inadeguata a un problema reale: cosa ne faremo di questa coppa d'argento?

La competizione è andata in malora per quasi dieci anni, vittima di un conflitto di interessi che coinvolge la federazione internazionale, le emittenti, gli organizzatori e, vale la pena sottolinearlo, anche la riluttanza dei giocatori, molti dei quali apprezzano il peso della tradizione purché non interferisca con la loro carriera personale, sia in campo che fuori.

Novak Djokovic, icona del suo Paese e dello sport nel suo complesso, ha espresso chiaramente il desiderio di vincere la competizione a Malaga il prossimo novembre. È una scelta di cui può andare fiero, perché avrebbe potuto rinunciare dopo la vittoria agli US Open senza essere criticato, come invece è successo a Carlos Alcaraz.

Djokovic scende in piazza a Valencia
Djokovic scende in piazza a ValenciaAFP

Uscendo dalla Fonteta de Valencia, dove venerdì la Serbia ha battuto la Spagna, è difficile non chiedersi: come può il microcosmo tennistico non riuscire a sviluppare un progetto ambizioso intorno alla Coppa Davis? Anche al risparmio, anche in due set da vincere, anche con tre partite in un giorno, questo confronto ci ha ricordato il suo potere di attrazione per i tifosi e i giocatori. Certo, tutti vogliono tutto, ma in un'epoca in cui la parola d'ordine è massimizzare le entrate, è incomprensibile che la Coppa Davis sia diventata irrilevante.

Presente nella capitale turca come direttrice della Billie Jean King Cup, il nuovo nome della Fed Cup, Conchita Martínez ha ritenuto che l'equivalente femminile fosse attraente, ma che il suo posto nel calendario non fosse ottimale. È urgente una riforma globale perché la BJK Cup, come la Coppa Davis, è una parte sospesa della stagione. Devono riconquistare il posto che spetta loro. Questo sarebbe il minimo che potrebbero fare le istituzioni che dovrebbero difendere lo sport che rappresentano. Bisogna trovare una soluzione e tutti devono fare qualche rinuncia per elaborare un piano coraggioso. Ma è davvero possibile aspettarsi un comportamento razionale da tutti gli attori del tennis mondiale?