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Vagnozzi: "Djokovic gioca sempre a scacchi, ma Sinner si è avvicinato a lui in questo"

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Vagnozzi: "Djokovic straordinario, gioca sempre a scacchi e prevede le mosse avversarie"
Vagnozzi: "Djokovic straordinario, gioca sempre a scacchi e prevede le mosse avversarie"Profimedia
Il coach di Sinner ha svelato di "aver provato a mettere qualcosa di Nole in Jannik"

La notte di Melbourne aspetta il big match tra Novak Djokovic e Jannik Sinner, due che con ogni probabilità sono i tennisti più in forma in questo momento. E per andare oltre il grande ostacolo rappresentato dal serbo nelle semifinali degli Australian Open, l'allenatore dell'altoatesino Simone Vagnozzi ha svelato la 'strategia' improntata per cercare di fare un passo avanti:  "Abbiamo provato questo inverno a mettere un po' di Djokovic in Jannik, a partire dalla tattica".

In un'intervista rilasciata a Sky e Supertennis, il coach di Sinner analizza le grandi qualità del rivale serbo: "Novak è un esempio, un campione straordinario, lo è sempre stato. Gioca sempre a scacchi durante la partita, sa dove tirare ogni colpo e che contromossa ogni colpo provocherà. Credo che Jannik si sia un po’ avvicinato a lui da questo punto di vista".

I due vengono dalla bruciante sconfitta alle Finals di Torino, dove da padrone di casa l'altoatesino non è riuscito a vincere. E Vagnozzi spiega il perché: "A Torino ad esempio la differenza è stata che Novak è abituato a gestire tutta la settimana a quel livello, e Jannik è arrivato stanco alla finale. La settimana dopo abbiamo vinto in Coppa Davis, e spero che questo gli serva per andare in campo domani credendoci. Sappiamo che giocare con Novak tre su cinque non è la più facile delle situazioni, però penso che Jannik entri in campo con fiducia per tutto quello che ha fatto lo scorso anno". 

Pressione

Per il tecnico del numero 4 del mondo, l'avventura in Australia è comunque positiva, a prescindere dai risultati. "Ci siamo allenati tanto durante l’inverno per cercare di essere nella forma migliore a Melbourne. L’inizio del torneo è andato molto bene e la semifinale con Djokovic sarà sicuramente una grandissima esperienza. Se Jannik dovesse vincere saremo felicissimi di giocare la prima finale Slam, mentre se dovesse perdere proveremo ancora una volta a imparare qualcosa da questo grandissimo campione", ha detto ripetuto Vagnozzi, a conferma dei tanti sforzi da parte dello staff di Sinner in questo periodo storico.

Il coach si dice poi molto sorpreso per quanto avvenuto finora: “Sicuramente l’atteggiamento in campo è migliorato anche nelle partite lunghe. Jannik è stato sempre calmo, anche nei momenti complicati è sempre riuscito a riprendere in mano il game e la partita. Mi ha molto stupito il fatto che siamo arrivati qui senza alcun torneo e come è poi andato fino a ora questo Australian Open: arrivare in semifinale senza perdere un set non è stato semplice e Jannik è stato molto bravo a farlo".

Per riuscire ad andare avanti, però, sarà importante gestire la pressione: "Lui ha ancora davanti a sé altri 15 anni di carriera, quindi se la vivi male da adesso diventa tutto molto difficile. Quindi dobbiamo prendere il tennis come un gioco, come uno sport. Certamente c’è tanta pressione intorno a lui, ma non servirebbe a niente prenderla troppo sul serio, sarebbe controproducente".