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Sinner-Medvedev con la lente d'ingrandimento: l'analisi tattica del match di domenica

Massimiliano Macaluso
Sinner
SinnerAFP
I progressi di Sinner si scontrano con l'abilità del russo, a due punti dall'eliminazione contro Ruusuvuori e Zverev, sul veloce.

Domenica mattina, alle 9.30 orario italiano, Jannik Sinner giocherà la sua decima sfida personale contro Daniil Medvedev, quella più importante: in caso di successo, che eventualmente sarebbe il quarto tra l'altro consecutivo, per l'altoatesino, che ha già battuto diversi record, sarebbe il primo Slam della carriera.

La striscia positiva nei confronti del russo non deve però illudere l'azzurro, che in finale potrà per certi versi essere considerato favorito ma ha meno esperienza del tennista di Mosca, alla finale numero 6: proprio sul cemento di Melbourne, due anni fa, Medvedev è andato a un set dal trionfo, crollando in maniera abbastanza incredibile contro Rafael Nadal.

Sinner sarà sicuramente più fresco dal punto di vista fisico, visto che ha passato molto meno tempo (poco meno di sei ore) di Medvedev in campo: il moscovita infatti è reduce da ben tre battaglie al quinto set: contro Emil Ruusuvuori (da 0-2 a 3-2), contro Hubert Hurkacz e contro Alexander Zverev, nuovamente costretto a recuperare due set di svantaggio.

Il duello dal punto di vista tattico

Banale dire che Sinner dovrà provare a replicare la prestazione sfoggiata contro Novak Djokovic e, in linea di massima, in tutto il torneo.

Contro il serbo sono due i dati che vanno emulati: l'83% di punti vinti con la prima di servizio e le 0 palle break concesse a Djokovic, un numero inverosimile per quanto riguarda in game in battuta; l'abilità nel rispondere che ha spesso sorpreso il numero uno al mondo.

La performance di un Djokovic sottotono non deve illudere, perché dall'altra parte della rete Sinner troverà un tennista dotato di un servizio estremamente solido e di una risposta (molto particolare vista la posizione da cui tradizionalmente sceglie di stare) molto efficace.

Le ultime sfide tra i due hanno visto colmarsi il gap da fondo campo, un terreno dove un tempo dominava Medvedev: saper contenere gli scambi dalla distanza, soprattutto quelli prolungati, per Sinner deve essere una prerogativa imprescindibile da mantenere per portare a casa il match.

Sinner, e il suo team lo sanno bene, potrebbero insistere sul colpo 'peggiore' del russo, il dritto, e far leva sulle crepe mentali di Medvedev, che spesso è vittima dei suoi stessi black out ed è in grado di distrarsi molto più facilmente dell'azzurro.

Nel match di Torino dello scorso novembre, ad esempio, Sinner aveva dimostrato di essere superiore al russo sia sulle variazioni (Medvedev non è un grande giocatore a rete, Sinner sta migliorando partita dopo partita) sia sulla costanza di rendimento, al netto di qualche legittimo errore spalmato nel corso del match.

E in quell'occasione, così come accaduto contro Djokovic, il set perso invece che stroncarlo lo aveva caricato ancora di più.