La fine di un'era: i Big Three del tennis lasciano il posto ma dietro Sinner-Alcaraz c'è poco
È quasi finita: le cifre, più che i fatti, dimostrano che l'era dei Big Three sta finendo sotto i nostri occhi. Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic stanno lentamente lasciando il posto alla nuova generazione, dopo aver più volte rimandato l'ascesa della famosa NextGen.
Dal 2003, un membro dei Big Three ha sempre vinto almeno un Grande Slam durante la stagione. Nel Masters 1000, la storia è iniziata addirittura nel 2002. E bisogna risalire al 2001 perché le ATP Finals, l'evento clou di fine anno, si svolgano senza uno dei tre giocatori che dominano il tennis maschile da oltre 20 anni.
Questa situazione è ora diventata realtà, con il ritiro di Novak Djokovic dalle ATP Finals di Torino del 2024, nonostante fosse il campione in carica. Roger Federer si è ritirato nel 2022, Rafael Nadal lo seguirà dopo la finale di Coppa Davis a fine mese, e se Nole dovesse annunciare il suo ritiro nelle prossime settimane, non sarebbe certo la sorpresa del secolo.
Anche Murray ha appeso la racchetta al chiodo
Dopotutto, lo ha detto lui stesso quando è stato annunciato il ritiro di Nadal qualche settimana fa: "Amo ancora la competizione, ma una parte di me è andata con loro". Si tratta di Nadal, Federer e anche di Andy Murray, che quest'estate ha messo via le racchette. La nuova generazione ha preso il sopravvento e Djokovic ha resistito fino all'anno scorso, ma in questa stagione non poteva inseguire più lepri contemporaneamente, così ha scelto quella più prestigiosa: l'oro olimpico, l'ultimo gioiello che mancava alla sua corona.
Dietro Sinner e Alcaraz (quasi) il nulla
Carlos Alcaraz e Jannik Sinner - che si sono spartiti i quattro tornei del Grande Slam di questa stagione - sono ora i grandi nomi del circuito. Il che pone una domanda logica: riusciranno a compensare la partenza dei Big Three? Con il ritiro di Nole, la formazione delle ATP Finals è diventata ufficiale e sui social network non sono mancate le prese in giro sulla qualità degli 8 giocatori coinvolti.
Solo tre vincitori di Grande Slam in carriera nella lista. Due di loro non hanno mai visto la luce di una semifinale importante e tre non sono mai stati tra i primi tre del mondo. Un calo della qualità intrinseca che si intreccia con il dominio dei Big Three, certo. Ma per quanto Alcaraz e Sinner abbiano spinto i big fuori dal torneo con la sola forza di volontà, il resto della squadra, Medvedev a parte, non ha brillato contro i grandi degli ultimi 20 anni.
Zverev terzo incomodo?
Avevamo un Big Three, ora abbiamo un Big Two, un giudizio espresso anche se Alexander Zverev ha appena riconquistato il numero due del ranking mondiale dopo il successo al Masters 1000 di Parigi. È stato il suo secondo grande successo della stagione dopo il Masters 1000 di Roma, e in entrambe le occasioni non ha avuto bisogno di battere un giocatore Top 10 per arrivare fino in fondo. Deludente, come le sue prestazioni nei Grandi Slam, in particolare la sconfitta nella finale dell'Open di Francia. L'uomo che era stato annunciato come la prossima stella ha visto due giocatori superarlo in termini di reputazione.
Alle Finals ci saranno Medvedev, Ruud, Fritz, de Minaur e Rublev
Non si può negare che i confronti tra Alcaraz e Sinner siano stati i momenti salienti della stagione, anche se ce ne sono stati solo 4. Non per niente l'ultimo del famoso Six Kings Slam, un'esibizione dall'enorme potere finanziario, è stato oggetto di un'attenta analisi anche se la posta in gioco era solo un grosso assegno. Basta guardare i dati di ascolto degli US Open: la finale ha registrato un calo del 31% di spettatori negli USA rispetto all'anno scorso (fonte: Tennis365), anche se Jannik Sinner ha battuto Taylor Fritz, il primo americano a raggiungere la finale del suo Grande Slam nazionale dopo Andy Roddick nel 2006!
Potrebbero esserci ancora uno (o due) duelli alle ATP Finals, ma due giocatori da soli non salveranno la partenza dei nostalgici di Roger, Rafa e Nole. Alexander Zverev ha trascorso la stagione in mezzo a problemi legali, Daniil Medvedev passa metà del suo tempo a deridere gli arbitri, Casper Ruud è vituperato per aver vinto solo ATP 250, tutti si chiedono come Taylor Fritz abbia mai raggiunto una finale del Grande Slam, nessuno sa chi sia Alex De Minaur e Andrey Rublev fa il giro dei social network sbattendo la racchetta in campo.
Eppure sono questi i sei giocatori che accompagneranno Alcaraz e Sinner a Torino. E visto che siamo a fine stagione, tutto è possibile in termini di risultati. In fondo, abbiamo già visto David Goffin, o lo stesso Casper Ruud, raggiungere la finale dell'ultimo grande evento della stagione. Ma soprattutto, questo è un test per inaugurare una nuova era nel tennis maschile. In Italia si dovrà dare spettacolo a tutti i costi per sostituire tre giocatori che hanno accumulato 67 titoli del Grande Slam e 104 titoli Masters 1000.
Cercasi nuovi competitor
In caso contrario, il circuito ATP potrebbe vivere tempi bui. Se tutto dipende da Alcaraz e Sinner, basterebbe che uno di loro si infortunasse o perdesse completamente il suo tennis per causare una massiccia perdita di interesse. E questo in un momento in cui, grazie ai 20 anni di dominio dei Big Three, l'interesse degli sponsor e i premi in denaro non sono mai stati così alti. Ci chiediamo quanto durerà. A meno che la stagione 2025 non riveli una o più grandi speranze. È l'unica cosa che chiediamo...