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Tebas si mantiene sulla sua posizione: "No alla Superlega, indebolirà i campionati nazionali"

Tebas si mantiene sulla sua posizione: "No alla Superlega, indebolirà i campionati nazionali"
Tebas si mantiene sulla sua posizione: "No alla Superlega, indebolirà i campionati nazionali"Profimedia
Il presidente della Liga ha affrontato vari temi in un'intervista alla Gazzetta, alla quale ribadisce il suo fermo no al progetto di Florentino Perez e parla anche del mancato prolungamento del Decreto Crescita in Italia

In Spagna ci sono due fronti. Il primo è quello occupato dal Real Madrid e Barcellona, rivali di sempre alleati per convenienza, pronti a tutto pur di creare la Superlega. Il secondo vede ergersi Javier Tebas, presidente della Liga contrario all'istituzione di questo campionato europeo. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il numero 1 del campionato spagnolo ha toccato vari temi, iniziando proprio dalla tanto odiata Superlega.

Per Tebas, infatti, non si tratta di una competizione compatibile con i campionati nazionali: "Quando i club si rendono conto che dai campionati nazionali non hanno accesso diretto al primo livello della Superlega, ma solo alla ‘Serie C’ voglio vedere se accettano". Secondo il dirigente iberico il tentativo di creare il torneo elitario è fuorviante anche dal punto di vista finanziario ed economico, partendo dalla questione delle partite emesse su piattaforme gratis: "La cosa è semplicemente impossibile. Se fosse possibile perché non l’ha ancora fatto nessuno, in Europa o negli Usa? È come se abolissimo la vendita dei biglietti per lo stadio: tutti gratis sperando di attirare grandi sponsor negli stadi pieni. Ci manca di rispetto, pensa che siamo tutti degli incapaci e lavora con l’inganno. E infatti sulla gratuità ha già corretto il tiro parlando di vari livelli di accesso alla piattaforma di trasmissione. E non è l’unica bugia".

Campionati e FPF

Per Tebas, innanzitutto, la creazione della Superlega porterà all'abolizione dei campionati nazionali, o per lo meno a un abbassamento importante del loro livello: "Secondo loro si potrà vedere Inter-Real Madrid gratis durante la settimana mentre poi nel weekend si dovrà pagare per vedere Inter-Sassuolo. Per non parlare dell’impegno: le grandi squadre ammesse al primo livello della Superlega in campionato giocheranno fumando il sigaro". 

Il numero 1 del calcio spagnolo ha parlato anche del mancato prolungamento del Decreto Crescita da parte del governo italiano: "È stato un grosso errore. Si toglie competitività ai club di Serie A al momento d’importare talento dall’estero, cosa che di fatto impoverisce il campionato, che negli ultimi anni grazie alle agevolazioni fiscali si era rafforzato con risultati subito evidenti in Europa. In ambito economico il problema si poteva risolvere in altra maniera".

Per ultimo, un commento sul Fair Play Finanziario: "In Italia in troppi spendono più di quanto dovrebbero. C’è un circolo vizioso che può essere spezzato solo da un buon FPF, e in Spagna ne abbiamo uno valido. Permettiamo perdite ma di un volume inferiore a quelle consentite in Italia, devono essere limitate nel tempo e vanno recuperate. Ci dicono che così i nostri club non possono più fare acquisti, beh, prendiamo ciò che possiamo".

Il riferimento al Barcellona è chiaro: "Il Barça quest’estate ha speso 3 milioni di euro, e in inverno al momento zero. Il sistema dice che può comprare solo se vende e risparmia il 60% nel salario del nuovo giocatore perché deve diminuire la massa salariale. E occhio che ci sono varie squadre italiane che perdono più del Barcellona".