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Storie di calciomercato, l'estate del 2006: Ibra all'Inter e Sheva al Chelsea

Antonio Moschella
Le storie di calciomercato, l'estate del 2006: Ibra all'Inter e Sheva al Chelsea
Le storie di calciomercato, l'estate del 2006: Ibra all'Inter e Sheva al ChelseaProfimedia / Canva
Dopo il fortissimo terremoto di Calciopoli, in Italia cambia il panorama e inizia la riscossa dell'Inter, che va su Zlatan. Shevchenko sceglie la Premier e a Madrid sbarca Aguero

Quando la terra trema, qualcosa cambia sempre. Lo scenario della Serie A 2006-07, susseguente allo scandalo di Calciopoli che manda in Serie B la Juventus e retrocede il Milan al quarto posto provoca la fine dell'ancien regime. E il 'nuovo' che avanza è quell'Inter che decide di recare un gran fastidio all'odiata Signora comprando al suo mercato di svendita Zlatan Ibrahimovic e Patrick Vieira.

Il primo, specialmente, è un acquisto che infiamma la piazza e per il quale sono stati necessari 25 milioni di euro, cifra troppo alta per un Milan anch'esso in disarmo a livello economico. Le sue tre stagioni in nerazzurro sarebbero state condite da 57 gol in 88 incontri, tre titoli di Campioni d'Italia e due Supercoppe italiane, oltre alla vittoria dello scettro di capocannoniere nella stagione 2008-09

In nerazzurro Zlatan esplose definitivamente, diventando un attaccante di livello mondiale, sebbene non riuscì mai a imporsi in Europa. La sua idea di lasciare la barca interista con la voglia di vincere la Champions al Barcellona si sarebbe poi rivelata sballatissima. Ma questa è un'altra storia, che verrà trattata più avanti.

Sheva Blue

44 milioni di euro. Questa l'offerta irrinunciabile che Silvio Berlusconi non riuscì a rimandare al mittente, al secolo Roman Abrahmovic, che dopo anni di corte spietata finalmente riusciva a ingaggiare la stella ucraina Andri Shevchenko. In realtà non è che il presidentissimo rossonero avesse davvero voglia di privarsi di un attaccante da 127 gol in 208 partite, ma per lo stesso ucraino quella al Milan sembrava essere una parentesi chiusa.

Il suo approdo in Premier, tuttavia, si rivelò un clamoroso fallimento. Il suo bacio alla maglia del Chelsea dopo il primo gol fu contestato dai tifosi rossoneri, e per lui fu solo un buon inizio di un'avventura poco felice, come testimoniato dai solo nove gol in 47 partite. Per Sheva in Blue due trionfi nelle coppe inglesi nella prima stagione, ma mai da protagonista. Poi il nulla cosmico, prima del ritorno da zuppa riscaldata e ormai andata a male al Milan due stagioni dopo.

Aguero a Madrid

L'arrivo di Sergio Aguero all'Atletico Madrid fu visto in quel momento come una scommessa e poco più. Il primo, classe 1988, aveva stupito tutti all'Independiente ancora minorenne, e approdava al Vicente Calderón con l'etichetta di predestinato. E, in effetti, con i Colchoneros avrebbe fatto il salto di qualità, spingendo l'eterna seconda squadra della capitale spagnola a traguardi molto importanti come la vittoria dell'Europa League e la Supercoppa, prima dell'addio verso il City, dove sarebbe diventato goleador storico.