Storie di calciomercato: l'estate del 2000, Batistuta, Crespo e Trezeguet
Per vincere servono i fenomeni. E Gabriel Batistuta alla fine degli anni '90 era sicuramente uno di questi. Fu su di lui che la dirigenza romanista presieduta da Franco Sensi puntò fortissimo per dare a Francesco Totti un partner ideale in avanti. I 70 milioni spesi per il suo cartellino furono un investimento importante ma che diede i suoi frutti, visto che l'argentino mise a referto 20 gol in 28 partite e si erse a massimo goleador della squadra che si sarebbe imposta vincendo il terzo e storico Scudetto.
Se Batigol diede il suo grande contributo in zona gol, in difesa sarebbe stato fondamentale l’acquisto del quasi sconosciuto difensore centrale Walter Samuel dal Boca Juniors per 40 miliardi. Il Muro, come lo chiamavano nel suo paese natale, avrebbe schermato alla grande la difesa di Antonioli, diventando un perno della Roma scudettata.
Pioggia di gol
Il giustiziere dell'Italia nella finale dell'Euro 2000 David Trezeguet sarebbe stato il fiore all'occhiello della campagna acquisti di una Juventus che cercava rivincita immediata dopo il nubifragio di Perugia. Arrivato in bianconero per quasi 50 miliardi di lire, il centravanti nato in Argentina ma di nazionalità francese avrebbe iniziato una storia di grande amore con il club piemontese, con il quale avrebbe vinto due titoli nazionali e giocato una finale di Champions, oltre a segnare 138 reti in 245 incontri.
La Lazio campione d'Italia, invece, puntò su Hernan Crespo, che cercava un upgrade rispetto a un Parma nel quale si era ormai incagliato, consapevole di non poter puntare al titolo con i Ducali. Arrivato a Formello per 110 miliardi, cifra record fino a quel momento, si integrò immediatamente nell'organigramma biancoceleste. I suoi 26 gol in 32 partite non bastarono però per andare oltre il terzo posto.
L'ennesima sfida di Baggio
Gratis e con il beneficio del dubbio. Ma un beneficio solo relativo alle sue condizioni fisiche. Perché di Roberto Baggio non si era mai discussa la tecnica o la classe. L'idea dell'allora presidente del Brescia Gino Corioni di ingaggiarlo a parametro zero dopo due anni di alti e bassi all'Inter fu geniale. E il talento del Divin Codino lo ricompensò.
La sua società con l'allenatore Carlo Mazzone, il primo che forse lo capì veramente, fu molto redditizia e spettacolare per lo stadio Rigamonti, dove Baggio giocò gli ultimi quattro anni, riuscendo a portare le Rondinelle a uno storico ottavo posto che significò la prima qualificazione al torneo dell'Intertoto. La sua leggenda si concluse a San Siro contro il Milan, con tutto lo stadio a omaggiarlo.
Lo scandalo di Figo
Capitano e giocatore più rappresentativo del Barcellona, Luis Figo sarebbe stato protagonista del più grande shock dell'estate 2000. Fu dopo l'Euro 2000 che si iniziò a rumoreggiare che il principale calciatore blaugrana avrebbe potuto essere al centro del passaggio di mercato più polemico di sempre in Liga.
Dopo settimane di trattative tra Florentino Perez, da poco presidente del Real Madrid, e l'allora patron blaugrana Joan Gaspart, l'affare si concretizzò dopo il pagamento della clausola di rescissione del portoghese per una cifra che oggi sarebbe intorno ai 60 milioni di euro. Memorabile l'accoglienza che gli fu riservata al primo ritorno al Camp Nou, quando dagli spalti volò di tutto verso di lui, persino una bottiglia di whisky e una testa di maiale...