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Storica sentenza della Corte UE: le norme FIFA ostacolano la libera circolazione

Aggiornato
Lassana Diarra
Lassana DiarraBERTRAND GUAY/AFP
La decisione, dopo il ricordo dell'ex nazionale francese Lassana Diarra, potrebbe cambiare il calciomercato del futuro.

Le norme della FIFA sui trasferimenti dei calciatori tra club sono "contrarie al diritto dell'Unione europea e potrebbero ostacolare la libera circolazione". 

Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell'UE, che ha preso in esame il ricorso dell'ex nazionale francese Lassana Diarra contro il divieto di trasferimento allo Charleroi dopo l'interruzione del contratto con la Lokomotiv Mosca. La sentenza della Corte UE potenzialmente è in grado di rivoluzionare le regole del calcio mercato.

La sentenza della Corte di giustizia europea sul caso Diarra "mette in discussione solo due paragrafi" delle norme internazionali sui trasferimenti, e ora la FIFA "analizzerà la decisione" prima di qualsiasi ulteriore commento. È immediata la reazione della confederazione mondiale del calcio alla decisione della Corte UE.

La reazione della FIFA

"La FIFA ha preso atto della sentenza emessa oggi dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea in relazione al caso del giocatore Lassana Diarra", e si dichiara "soddisfatta che la legalità dei principi chiave del sistema dei trasferimenti sia stata riconfermata dalla sentenza odierna".

"La sentenza - prosegue la FIFA - mette in discussione solo due paragrafi di due articoli del regolamento FIFA sullo status e il trasferimento dei giocatori, che il tribunale nazionale è ora invitato a considerare".

La Confederazione mondiale del calcio "analizzerà la decisione in coordinamento con le altre parti interessate prima di commentare ulteriormente".

La sentenza nel dettaglio

Oggetto della sentenza le norme FIFA che regolano i casi in cui un club ritenga che uno dei suoi giocatori abbia rescisso il contratto senza "giusta causa". Il club e il giocatore, secondo la FIFA, devono pagare un indennizzo e la nuova società può essere sanzionata.

In tal caso, il giocatore e qualsiasi club che intende assumerlo sono responsabili in solido per un indennizzo dovuto al club precedente. Inoltre, la società può essere soggetta, in determinate situazioni, a una sanzione sportiva che consiste nel divieto di tesserare nuovi giocatori per un determinato periodo.

Secondo la sentenza, "tali norme ostacolano la libera circolazione dei calciatori professionisti che desiderino sviluppare la loro attività andando a lavorare per un nuovo club, stabilito nel territorio di un altro Stato UE", spiega la Corte.

In secondo luogo, per quanto riguarda il diritto della concorrenza, la Corte ritiene che "le norme in questione comportino la restrizione, se non addirittura l'impedimento, della concorrenza transfrontaliera che potrebbe essere esercitata da tutti i club stabiliti nell'Unione europea".

L'avvocato di Diarra esulta: "Una vittoria totale"

"Una vittoria totale". Cosi' Jean Louis Dupont, avvocato belga già protagonista della sentenza Bosman e ora legale di Lassana Diarra, ha commentato la sentenza della Corte di giusitizia europea che ha dato ragione al suo assistito dichiarando "contrarie al diritto comunitario" le norme FIFA sulla rescissione dei contratti.

"In un certo senso - aveva detto prima della pubblicazione della sentenza - si tratta di un caso Bosman 2.0", in grado di "porre fine" all'attuale sistema di trasferimenti. La sentenza Bosman, nel 1995, pose fine a qualsiasi tetto all'ingaggio di calciatori comunitari da parte di club dell'Unione europea.