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Serie A, un tocco chirurgico di Zaccagni decide un derby romano ad alto voltaggio

Antonio Moschella
Hisaj si congratula con Zaccagni
Hisaj si congratula con ZaccagniAFP
L'espulsione di Ibañez alla mezz'ora mette nei guai i giallorossi, che ci mettono l'anima ma nel lungo periodo vengo sopraffatti dai biancocelesti

Un derby romano infuocato come pochi negli ultimi anni ha visto le due rivali dare battaglia in ogni zona del campo e in ogni momento dell'incontro. L'incontro, che sia sulla carta sia per quanto visto in campo all'inizio è stato piuttosto equilibrato, è stato poi scombussolato relativamente presto, ossia al minuto 32, quando Roger Ibañez si è fatto espellere per doppia ammonizione dopo una evidente infrazione da giallo per non lasciar ripartire gli avversari in contropiede. E pensare che la Roma aveva iniziato col piglio giusto, facendosi sentire nella metà campo avversaria in una serie di incursioni.

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Poi, dopo il rosso al difensore brasiliano l'ordine dall'alto di José Mourinho è stato quello di rinunciare al giocatore più talentuoso, quel Paulo Dybala che con gli occhi bassi si è accomodato in panchina all'intervallo dopo essere stato sacrificato per non lasciare troppo spazio alle incursioni avversarie.

Nella ripresa, però, tra dominio del pallone e pazienza la Lazio è venuta fuori pian piano, anche se consapevole del fatto che solamente una giocata singola avrebbe potuto fare breccia nella foltissima difesa giallorossa. Il bolide da lontano di Luis Alberto veniva deviato in corner da Rui Patricio, ma era solo il preludio del momento in cui l'Olimpico avrebbe stappato lo champagne.

A usare il cavatappi era Mattia Zaccagni, nelle vesti di sommelier di lusso. E lo faceva nel modo più leggiadro e talentuoso possibile, approfittando di una bella imbeccata dalle retrovie per eludere l'intervento di Mancini e poi piazzare il pallone alla sinistra del portiere portoghese. Un appoggio dolce e precisissimo che sbatteva sul palo più lontano per poi accomodarsi in fondo alla rete. Era l'esplosione della curva Nord, ed era la pietra che non sarebbe più stata tolta. Neanche da uno sfortunato gol di Casale, arrivato un minuto dopo il vantaggio laziale, giustamente invalidato per il fuorigioco di Smalling, che aveva generato il tutto.

La squadra di Maurizio Sarri avrebbe poi fatto tesoro di quella piccola distrazione, rialzando la testa e facendo pesare la superiorità numerica, oltre al miglior palleggio. La seconda vittoria in due derby in stagione sanciva non solo il dominio cittadino, che già di per sé è un motivo di orgoglio, ma anche il temporaneo secondo posto a 52 punti. Nelle ultime cinque uscite la Lazio ha ottenuto 13 punti totali e adesso si candida formalmente a un ruolo da protagonista nella volata finale della Champions. La Roma, invece, non approfitta del capitombolo del Milan e resta quinta.