Nel clima quasi surreale di un Marassi ferito per la perdita della sua leggenda, Gianluca Vialli, ma anche di Sinisa Mihajlovic, Sampdoria e Napoli si affrontano con stati d’animo contrapposti ma identiche voglie di rivalsa: la Samp per uscire dalle sabbie mobili della zona retrocessione e dare continuità alla vittoria contro il Sassuolo, il Napoli per riprendere la corsa scudetto dopo la sconfitta di San Siro contro l’Inter. Per ricordare e omaggiare le sue dolorose perdite, la Sampdoria scende in campo indossando una maglia con una speciale patch. All'interno del colletto c'è una dedica: "Luca e Sinisa", nel mezzo ai due nomi il simbolo dell'infinito. Durante il riscaldamento, i giocatori blucerchiati indossano tutti l'iconica maglia n.9 del centravanti.
Come il preambolo, anche l’incontro parte subito con forti emozioni, grazie a un calcio di rigore, forse un po’ troppo generoso, fischiato per il Napoli. Sul dischetto va Politano, ma Audero intuisce e devia sul palo. Sventato il pericolo, la Samp attacca e ci prova da lontano con una gran botta di Verre, ma il tiro è centrale e Meret devia sopra la traversa. Al 18’ passa il Napoli: Osimhen è spietato sul taglio di Mario Rui e in scivolata infila alle spalle di Audero. Sul finire del tempo, ancora uno scatenato Osimhen se ne va di prepotenza convergendo verso l’area, Rincon in scivolata entra direttamente sull’uomo e viene espulso.
Nel secondo tempo il Napoli senza strafare cerca di trovare la rete che metta al sicuro il risultato, ma la Sampdoria resta molto ordinata, senza scomporsi, nonostante un uomo in meno. A sbloccare la situazione ci pensa così un altro calcio di rigore, fischiato per fallo di mano di Ronaldo Vieira su tocco di Eljif Elmas. Dal dischetto va proprio il macedone che spiazza Audero e infila sotto la traversa alla sua destra.
Il Napoli ottiene così la prima vittoria dell'anno e si prepara allo scontro diretto con la Juventus del 13 gennaio con un margine di sette punti di vantaggio.