Mondiali rugby: tra Italia e Nuova Zelanda non c'è storia, gli All Blacks vincono 96-17
Nel terzo incontro valido per la Pool A della Coppa del Mondo, al Parc OL di Lione l'Italia sfida la Nuova Zelanda sognando uno storico approdo ai quarti di finale.
Gli azzurri sono al completo, con il ct neozelandese Kieran Crowley che cambia tre uomini rispetto alla formazione che ha sconfitto l'Uruguay.
Negli All Blacks manca lo squalificato Ethan de Groot.
Il primo allungo è della Nuova Zelanda, 7-0 dopo appena sette minuti: alla meta di Will Jordan su grande invenzione di Jordie Barrett segue il piazzato di Richie Mo'unga, ma l'Italia ricuce subito sul 7-3 grazie alla trasformazione di Tommaso Allan.
Minuto 16 ed ecco la seconda meta degli All Blacks, merito di un avanzamento travolgente al quale la difesa azzurra non ha potuto nulla e finalizzato da Aaron Smith.
La terza meta si sviluppa invece sull'out sinistra e arriva appena un minuto dopo grazie a Mark Telea.
Grazie alle due trasformazioni di Mo'unga la Nuova Zelanda prende il largo e vola 21-3.
Per l'Italia è un incubo, visto che la quarta meta arriva già al 21esimo con Ardie Savea. Mo'unga trasforma ancora ed è 28-3.
Prima della pausa c'è tempo per altre tre mete neozelandesi, due per merito di Aaron Smith e una di Ardie Savea ben oltre il 40esimo.
Mo'unga fa 7 su 7 ed è 49-3 all'intervallo.
Il secondo tempo si apre con una bella meta azzurra realizzata da Ange Capuozzo, ma due minuti dopo gli All Blacks trovano l'ottava di squadra, con Brodie Retallick. Il punteggio è 56-10.
Il distacco aumenta poco dopo, quando da due errori italiani arrivano la nona meta e la decima meta neozelandese prima Dalton Papali'i, poi Dane Coles. Mo'unga sbaglia per la prima volta da fermo e si va al 68-10.
Al minuto 67 c'è gloria anche per il neo entrato Damian McKenzie, subito in meta. Due minuti dopo Jordan mette a segno la dodicesima della serata.
Al 72esimo arriva la tredicesima, nuovamente con Coles. Tutto troppo facile per gli All Blacks che trovano punti con una facilità estrema.
La meta numero 14 porta la firma di Anton Lienert-Brown che approfitta di una voragine nella difesa italiana.
Proprio nel finale la seconda meta azzurra con Monty Ioane che serve solamente a diminuire, di poco, il gap. Dopo la realizzazione di Garbisi il finale è 96-17.