Mondiali rugby: l'haka degli All Blacks, lo spettacolo nello spettacolo
"Guerrieri Neri, fatemi diventare una cosa sola con la terra! Questa è la nostra terra che rimbomba!"
"Il nostro dominio, la nostra supremazia trionferà!"
Urlando, il capitano degli All Blacks Aaron Smith, nella partita inaugurale contro la Francia impugna un oggetto particolare con cui fende l’aria: sembra un’arma, una piccola lancia intarsiata. A qualcuno ricorda una taiaha, un oggetto appuntito utilizzato per i corpo a corpo nell'arte marziale maori Mau Rakau.
Non lo è, come spiega lo stesso leader dei neozelandesi, discendente maori, rappresenta una pagaia di legno hoe ( pronunciato haw-eh) di una waka (canoa maori). Un remo simbolico utilizzato dal capo per il ballo, un “simbolo di potere” che rappresenta colui che guida la canoa. Per portare lontano la sua “ciurma”. Fino a, chissà, magari la cima del mondo in questa finale contro i temibilissimi Springboks del Sudafrica.
È l’elemento nuovo aggiunto in questo 2023 dagli All Blacks alla loro classica danza rituale pre partita.
Kapa O Pango
Le parole intonate da Smith sono invece quelle della Kapa O Pango (in linguaggio Maori “squadra in nero”), la versione più recente rispetto alla tradizionale Ka Mate dell’haka che sembra ancora più “aggressiva”.
È stata eseguita la prima volta nell’agosto 2005 prima del test match proprio contro il Sudafrica al Carlsbrook di Dunedin ed è stato composto da Derek Lardelli per le occasioni speciali, senza voler sostituire la Ka Mate. “È stato progettato – ha detto Lardelli – per riflettere la composizione multiculturale della Nuova Zelanda contemporanea, in particolare l’influenza delle culture polinesiane”. Alla sua prima apparizione ha avuto elogi ma anche critiche.
L’ha apprezzata all'epoca il capitano degli Springbok, John Smit, che ha definito “un privilegio guardarla per la prima volta”, mentre sprezzante è stato il commento dell’editorialista del Daily Telegraph, Mick Cleary che l’ha bollata come “inconfondibilmente provocatoria” accusando gli All Blacks di aver attraversato una linea sottile, trasformando Carlsbrook da campo di rugby a un vicolo di periferia.
Curiosamente proprio contro il Sudafrica gli All Blacks hanno ottenuto il margine di vittoria più ampio e la sconfitta più pesante in una gara inaugurata con l’haka Kapa o Pango. Non ha portato bene nell’ultimo test del 25 agosto 2023 a Twickenham, nel quale gli Springboks si sono imposti 35-7.
È andata invece decisamente meglio nel 2017 al North Harbour Stadium Albany di Auckland, quando gli All Blacks hanno sotterrato gli avversari 57-0. Il Sudafrica è anche una delle sole cinque squadre che hanno battuto i neozelandesi quando hanno effettuato questa danza, le altre sono Australia (2007), Inghilterra (2012), Irlanda (2016) e, appunto, Francia nell’apertura di questi mondiali.
Complessivamente la Kapa o Pango è stata eseguita 91 volte al posto della tradizionale haka Ka Mate con 71 vittorie, 17 sconfitte e 3 pareggi.
L’Haka tradizionale: Ka Mate
Prima dell’introduzione della Kapa o Pango, ideata espressamente per la squadra di rugby neozelandese, la danza effettuata dagli All Blacks era la tradizionale Ka Mate maori, composta nel 1820 dal capo della tribù degli Ngati Toa, Te Rauparaha. Ka Mate rappresentava la forza della vita sulla morte e per il capo era un modo per celebrare la sua fortuna dopo essersi salvato dalle tribù nemiche Ngari Maniapoto e Waikato. L’unica aggiunta coreografica degli All Blacks è il salto finale che appartiene a un’altra varietà di haka, la Peruperu.
Questo il testo dell'haka Ka Mate:
Taringa whakarongo! / Ascoltate!
Kia rite! Kia rite!! / Preparatevi! Pronti!
Kia mau! Hī! / In posizione!
Ringa pakia! / Batti le mani contro le cosce!
Uma tiraha! / Sbuffa col petto.
Turi whatia! / Piega le ginocchia!
Hope whai ake! / Lascia che i fianchi li seguano!
Waewae takahia kia kino! / Pesta i piedi più forte che puoi!
Leader: Ka mate, ka mate / È la morte, È la morte!
Squadra: Ka ora’ Ka ora’ / È la vita, è la vita!
Leader: Ka mate, ka mate / È la morte, è la morte!
Squadra: Ka ora Ka ora! / È la vita, è la vita!
Tutti:
Tēnei te tangata pūhuruhuru / Questo è l’uomo dai lunghi capelli
Nāna i tiki mai whakawhiti te rā /è colui che ha fatto splendere il sole su di me!
A Upane! Ka Upane! / Ancora uno scalino, ancora uno scalino,
Upane Kaupane / un altro fino in alto,
Whiti te rā! / il sole splende!
Hī! /Alzati!
La danza, quando eseguita dagli All Blacks, vuole impressionare l'avversario, comunicare l'aggressività e la potenza di un guerriero Maori, ma viene utilizzata dal popolo anche per manifestare sentimenti forti come gioia per l'arrivo di ospiti d'onore o profonda tristezza, come nei funerali di personalità importanti. Gli anziani la insegnano ancora ai bambini per perpetuare la tradizione.
Le differenti Haka e la scelta per la finale
La prima haka realizzata dalla squadra neozelandese di rugby risale al 1888, quando la squadra si chiamava semplicemente "1888-189 New Zealand Native football team" ed era composta da Maori e Paheka (i neozelandesi bianchi). Tuttavia prima del 1985 la danza degli All Blacks non era così sincronizzata e ben eseguita. È stata perfezionata da due Maori, Buck Shelford e Hika Reid, che l’hanno riportata alla versione originale.
Quando gli All Blacks si trovano a Wellington viene sempre eseguita la Ka Mate per rendere omaggio a Te Rauparaha e la terra dov’è vissuto, mentre fuori da quel territorio viene decisa in base alle sensazioni che dà la partita.
C’è da credere che contro gli Springbok stasera gli All Blacks eseguiranno ancora la Kapa O Pango, ma alla squadra neozelandese piace stupire, come si è visto anche nella giornata inaugurale con l’introduzione del remo hoe, che potrebbe essere ancora utilizzato stasera. Vedremo cosa decideranno per il loro spettacolo nello spettacolo. E soprattutto se la loro haka accenderà il respiro (traduzione letterale del termine: Ha, soffio e Ka, infiammare) permettendogli di salire in cima al mondo.