Roland Garros: Djokovic non muore mai, si salva al quinto set anche contro Cerundolo e vola ai quarti
Novak Djokovic non muore mai. Anche contro Francisco Cerundolo, n. 27 ATP, così come contro Musetti, il campione serbo sembrava alle corde, stremato fisicamente e stavolta anche dolorante a un ginocchio, ma è riuscito a portare il match al quinto e strappare un sanguinoso break all'argentino che ha dovuto cedere 1-6 7-5 6-3 7-5 6-3 dopo 4 ore e 37 minuti di gioco. E Sinner dovrà ancora aspettare per diventare il numero 1 ATP.
Inizia fortissimo Djokovic che, dopo la fatica contro Musetti, sembra aver smaltito le scorie del match e si aggiudica il primo set in scioltezza per 6-1. Scorie che però poi iniziano a pesare sul suo fisico: i 37 anni atleticamente si fanno sentire e Nole inizia a perdere lucidità, mentre un movimento irregolare del ginocchio ne pregiudica anche la mobilità. L'argentino guadagna così fiducia in se stesso e vede l'agognata impresa raggiungibile. Grazie a un secondo set equilibrato conquistato con un break proprio nel 12° decisivo gioco, Cerundolo chiude il parziale 7-5 e comincia a crederci.
Djokovic capisce che lo aspetta un'altra faticaccia dopo quella contro il tennista di Carrara e cerca di risparmiare le forze. L'argentino si aggiudica così in scioltezza il terzo set con un break nel secondo gioco contro un Djokovic mai pericoloso e dolorante a un ginocchio. Nel quarto, Cerundolo si porta avanti con un break 3-2 ma il numero uno serbo strige i denti, approfitta degli errori, vede uno spiraglio e ritrova la parità sul 4-4. Sul 6-5 prova la zampata da campione, vola 15-40 e si procura due set point, ma l'argentino non trema e li annulla. Si va ai vantaggi dove Nole cerca in tutti i modi di scongiurare lo spareggio: annulla un primo vantaggio, poi si procura un'altra palla break, ma la sbaglia. Non molla la presa, se ne guadagna una quarta sfruttando un rovescio largo di Cerundolo e la successiva palla in rete stavolta gli regala il break e l'agognato quinto set.
Una mazzata per il tennista argentino che pregustava uno scalpo prestigioso dopo averlo visto alle corde e quasi immobile tra fatica e dolore. E invece questo Djokovic non muore mai. Come già fatto contro Lorenzo Musetti, come una specie di fenice risorge dalle sue ceneri, trova mentalmente forze nascoste che neanche il fisico pensava di avere e incomincia il quinto set nel migliore dei modi: con un break. Sul 2-0 con orgoglio l'argentino si procura una palla per il contro-break sul 30-40 dopo uno scambio meraviglioso ma con col dritto manda fuori di poco. Sembra però aver ritrovato fiducia e ne conquista un'altra approfittando di un colpo in rete di Djokovic: stavolta, sulla palla accomodata dal nastro, trova il contro-break: 2-1.
Sul servizio dell'argentino Djokovic cade e polemizza con l'arbitro per il campo scivoloso - "Ve l'avevo detto che era scivoloso, ma voi ne sapete più di noi" - prima di perdere il gioco. Poi, il serbo dimostra le solite doti atletiche incredibili quando sul 3-3 e servizio realizza il punto del 30-0 in spaccata nonostante la fatica. Si va così avanti fino al 4-3 con Nole che recupera e si porta due volte 40-40 annusando "l'odore del sangue", prima di costruirsi una palla break e strappare il servizio decisivo con un dritto sulla riga di fondo. Il campione serbo può così servire per il match e una palla fuori di Cerundolo sul 40-30 gli regala i quarti di finale. A fine match, come contro Musetti, ringrazia i tifosi per il sostegno: "L'energia me l'avete data voi". Sarà...
"Complimenti a Cerundolo, mi mancavano 3-4 punti per perdere"
"Devo ringraziarvi ancora una volta, la mia vittoria è la vostra vittoria. Mi avete dato molto sostegno": Novak Djokovic si rivolge, in francese, al pubblico del Centrale del Roland Garros dopo la vittoria su Francisco Cerundolo al termine di un match complicato e vinto grazie all'ennesima prestazione superba del serbo. "Mi mancavano forse tre o quattro punti per perdere questo match - ha aggiunto - Complimenti a Francisco per aver giocato con grande qualità. Non so come ho fatto a vincere. L'unica spiegazione che ho siete voi".