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Real Madrid-Barcellona: nel Clásico di Copa del Rey il mondo alla rovescia

Raffaele R. Riverso
Carletto e Xavi
Carletto e XaviAFP
La vittoria dei catalani è arrivata grazie a una grande prova difensiva e una palla rubata in pressing, mentre i blancos hanno perso nonostante un 65% di possesso palla.

Il mondo alla rovescia. La gara disputata ieri sera al Santiago Bernabéu ha stravolto la storia degli ultimi tre lustri di Clásicos. Tutte le convinzioni costruite, partita dopo partita, sin dalle sfide tra Pep Guardiola e José Mourinho sono crollate di fronte all'evidenza di un Barcellona votato al contropiede di fronte a un Real Madrid signore del possesso palla.

E così, dopo essersi stropicciati gli occhi in più di un'occasione, non si è potuto fare a meno di accettare la nuova realtà. O, quantomeno, la nuova logica razionalità di Xavi Hernández che, senza i suoi tre uomini più determinanti (Pedri, Lewandowski e Dembélé), ha deciso di stravolgere il proprio canovaccio e affidarsi alle doti difensive dei suoi ragazzi.

Il Clásico di Copa
Il Clásico di CopaAFP

E già, perché nonostante alla fine della partita, il tecnico catalano abbia assicurato che l'atteggiameno accorto della propria squadra non fosse stato studiato a tavolino "ma è quello che succede quando giochi contro grande squadre", la sensazione è che i blaugrana stiano lavorando sodo in allenamento, e di certo non da ieri, per migliorare la propria fase difensiva: "Senza palla siamo stati straordinari", non ha potuto fare a meno di ammettere Xavi.

Un po' dottor Jekill e un po' mister Hyde, l'allenatore del Barça ha anche sottolineato "di non poter essere contenti del modo in cui è arrivata la vittoria perché ci piace avere sempre in mano il possesso palla e il controllo della partita. Non è stata la gara che volevamo, ma a volte il rivale ti cotringe a fare cose che non vorresti fare e devi sapere gestire queste situazioni".

Sul fronte opposto, un Real con il 65% del possesso palla: "Non hanno meritato di vincere", il commento a fine gara di Carlo Ancelotti. Tuttavia, non si può davvero fare a meno di notare come la sua squadra non sia riuscita a fare nemmeno un tiro in porta: "Se giochiamo così anche al Camp Nou credo proprio che a qualificarci saremo noi, ma non credo che il Barça possa permettersi un atteggiamento del genere davanti ai propri tifosi". È vero, non potrà. Però, il prossimo 5 aprile Pedri, Lewy e Ouz saranno in campo.