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Quando una lettera di Enzo Fernandez convinse Messi a non lasciare l'Albiceleste

ANSA - Giulia Polidoro
Messi con la Coppa del Mondo
Messi con la Coppa del MondoProfimedia
Nel 2016, all'ennesima finale persa, Leo Messi aveva deciso di dare il suo addio alla nazionale albiceleste. Le lettere dei bambini che lo riempirono d'amore nelle settimane successive gli fecero cambiare idea. Tra queste, anche quella di Enzo Fernandez, allora 15enne.

Tra le centinaia di storie che alimentano l'epica della conquista della Coppa del mondo di calcio da parte della Seleccion una in particolare sta emozionando e commuovendo in queste ore l'Argentina intera e lo stesso Lionel Messi (35).

L'ha narrata a Radio Con Vos lo scrittore, sceneggiatore e giornalista Hernan Casciari, che in un testo carico di sentimento ha descritto in modo magistrale il difficile periodo che aveva portato la  Pulga nel 2016, dopo la sconfitta con il Cile nella finale della Coppa America, a decidere a caldo di chiudere con la nazionale. "Per me con la nazionale è finita. Ho lottato molto, ho provato molte volte ad essere campione con l'Argentina. Sono quattro finali e non ho potuto vincerle. Ho fatto il possibile, mi duole più che a qualsiasi altro, ma è chiaro che non è per me", disse Messi quel 27 di giugno del 2016. La finale persa con il Cile ai rigori era stata la goccia che aveva fatto traboccare un vaso già colmo di tristezza e frustrazioni.

Messi, fuoriclasse idolatrato nel mondo, e perfino dagli arcinemici brasiliani, da tempo era invece aspramente criticato in patria. "Venduto, mercenario, senza cuore", erano gli epiteti che un settore della stampa e dei tifosi utilizzava contro di lui all'epoca. Un astio che aveva portato il figlio Thiago, che all'epoca aveva solo quattro anni, a chiedere al padre: "Perché ti feriscono?". E lui, il miglior giocatore del mondo, sentiva di non essere ormai in grado di sfatare un destino che sembrava inesorabile e che sembrava ricordargli a ogni passo: "Vincerai tutto, ma non con la nazionale".

Un destino che sembrava voler lasciarlo eternamente all'ombra dell'unico e vero idolo degli argentini fino a quel momento. L'unico D10S, Diego Armando Maradona, capace di portare a casa la Coppa, di sconfiggere da solo gli odiati inglesi e di sfidare i potenti, non solo del calcio. Furono le lettere scritte e postate in rete da tanti bambini e adolescenti, come i suoi figli, che spinsero Messi a rivedere la decisione, solo poche settimane dopo. E tra queste lettere, narra Casciari, una in particolare gli chiedeva di ripensarci e di riprendersi la gioia di giocare. "Fai quello che vuoi Lionel, ma per favore ripensaci. E se decidi di restare resta per divertirti, che è quello che la gente ti ha tolto", recitava la lettera scritta da un quindicenne di nome Enzo. "In un mondo di pressioni ridicole sono riusciti a toglierti la parte più nobile del gioco, il divertimento. Vederti giocare è l'orgoglio più grande del mondo. Gioca per divertirti, non hai idea di come ci divertiamo noi quando giochi te. Grazie, e scusa...", concludeva Enzo. Il ragazzino della lettera, solo sette anni dopo, si è stretto con Messi in un abbraccio infinito sull'erba del Lusail Stadium dopo aver segnato il 2-0 sul Messico, uno dei più bei gol del mondiale. Si chiama Enzo Fernandez (21), gioca in Portogallo nel Benfica che ora la valuta 120 milioni di euro ed è stato nominato il miglior giocatore giovane del mondiale.

Al termine della narrazione di Casciari, lo stesso Messi ha mandato un messaggio al conduttore del programma di radio per ringraziarlo e dirgli che si era commosso fino alle lacrime ascoltando la storia insieme alla moglie Antonella.