Fefè d'Italia, obiettivo Olimpiadi: De Giorgi ha già vinto (anche se dovesse perdere)
Cambiare la storia della pallavolo italiana, sia in campo che in panchina, non è semplice. Se sei alto meno di un metro e ottanta è praticamente impossibile.
Ferdinando De Giorgi, però, a chi gli diceva che era troppo basso per giocare a volley ha risposto con un palmarés pieno di titoli sia con i propri club che con la nazionale, collezionando, tra gli altri trofei, tre Mondiali consecutivi, un Europeo e quattro World League.
Successi che l'attuale commissario tecnico della nazionale ha continuato a collezionare una volta tolte definitivamente le ginocchiere e imbracciata la lavagnetta tattica.
Obiettivo Parigi
Arrivato sulla panchina della nazionale nel giugno del 2021, Fefé ci ha messo meno di tre mesi a riportare gli azzurri, sedici anni l'ultima volta, sul gradino più alto del podio continentale superando la Slovenia nell'ultimo atto del torneo.
Dall'ultimo trionfo iridato dell'Italia, invece, erano passati 24 anni (e De Giorgi era ancora uno dei leader della cosiddetta generazione di fenomeni), quando lo scorso mese di settembre capitan Giannelli e compagni si proclamarono campioni del mondo battendo, ai suoi ordini, la Polonia in finale.
Stasera a Roma, di fronte, ci sarà di nuovo la Polonia. Per l'occasione si scomoderà anche il presidente Mattarella che ha confermato la sua presenza in tribuna. Tuttavia, all'Eur, il protagonista principale sarà quel piccoletto che ha cambiato la storia della pallavolo italiana dall'alto dei suoi 178 centimetri.
Perché Fefé ha già vinto, anche se dovesse perdere. L'obiettivo, infatti, è già puntato verso Parigi, dove De Giorgi potrebbe regalare all'Italia l'unico titolo che ancora le manca: le Olimpiadi.