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Ozil ufficializza l'addio al calcio, il regresso lento e inesorabile di un campione

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Mesut Ozil
Mesut OzilProfimedia
Il tedesco di origini turche, ormai da tempo lontano dagli altissimi livelli ai quali aveva giocato, ha attaccato definitivamente le scarpette al chiodo

Per un buon decennio ha sparso magia in tutta Europa. Con quella faccia da bonaccione sempre un po' stonato, Mesut Ozil ha vagato dalla Germania all'Inghilterra, passando per la Spagna, sempre vivendo a modo suo, ossia fregandosene degli altri. Otto mesi dopo aver firmato per il Basaksehir, squadra di Istanbul, il genio più fulgido del calcio tedesco degli ultimi anni ha detto basta, viste le tante lesioni che gli hanno impedito di giocare con costanza.

Il suo messaggio lanciato sui social network recitava testualmente: "Ho avuto il privilegio di essere un calciatore professionista per quasi 17 anni e ne sono molto grato. Ma nelle ultime settimane e mesi, dopo aver subito alcuni infortuni, è diventato più evidente che è ora di lasciare il grande palcoscenico del calcio".

Il centrocampista, con più di 600 presenze nel calcio professionistico, è partito dalla realtà dello Schalke 04, squadra della sua città per la quale ha sempre fatto il tifo, per vestire poi nell'ordine le maglie di Werder Brema, Real Madrid, Arsenal e Fenerbahçe, prima ovviamente di passare l'estate scorsa al Basaksehir.

Campione del mondo con la Germania nel 2014, Ozil ha disputato ben 92 incontri con la maglia della nazionale tedesca, anche se nel paese nel quale è nato da genitori turchi non è mai stato visto del tutto come un rappresentante della cultura locale. Fatale, per l'opinione pubblica, la foto fatta con il premier turco Erdogan, dopo la quale il calciatore è stato bersaglio di una serie di critiche importanti. Critiche che da oggi conteranno ancora di meno.