OPINIONE Nel rifiuto di Lukaku agli arabi potrebbe esserci una questione religiosa
Nella man bassa di giocatori fatta dall'Arabia Saudita quest'anno, i casi più più emblematici hanno visto un "aiuto" da parte della religione. Come ha tenuto a precisare Benzema, infatti, per lui la soluzione è stata semplice perché, al di là del denaro, essendo musulmano si sarebbe trovato a suo agio in quell'ambiente. Stessa cosa per Koulibaly o N'golo Kante. Lo stesso motivo, o se vogliamo uno dei motivi, che invece probabilmente aiuta Lukaku a non tenere in considerazione l'ipotesi saudita.
Il belga è infatti un cristiano cattolico praticante, e lo dimostra prima e dopo ogni partita con gesti emblematici, come quando al termine di Belgio-Panama si è inginocchiato accanto al giocatore panamense cristiano evangelico Fidel Escobar per pregare con le braccia tese rivolte verso il cielo. Una fede forte, incrollabile, che l'ha spinto nel 2014 a compiere anche un pellegrinaggio a Lourdes.
Fervente religioso
Una fede tramandata dai suoi suoi genitori congolesi, a cui si sono aggrappati nei momenti di difficoltà come ricorda il padre Roger, ex giocatore di Oostende e KV Mechelen, che del figlio dice: "Romelu è molto religioso. Cerca sempre di ringraziare Dio", che poi ha aggiunto che suo figlio "prega da 10 a 15 volte al giorno, spesso in silenzio".
Una fede che per errore fu anche travisata. Dopo che alcuni tabloid inglesi avevano cercato di spiegare che fosse astemio per una sua "devozione all'Islam" si sollevò infatti un polverone, e venne fuori tutta la storia del suo credo, con fonti che rivelarono come il giocatore andasse ogni domenica in chiesa e leggesse ogni notte la Bibbia. Lo stesso Lukaku, sull'argomento specificò: "Leggo soprattutto i Salmi. Mi danno una grande forza ed è facile ricordare di essere fedele a Dio. Se vado da qualche parte e dimentico la Bibbia, mi sento in colpa. Dio è grande. La fede è sempre stata molto importante per me".
L'errore giornalistico e le polemiche sul vudù
Molti si ricorderanno anche lo scontro con Ibrahimovic, in cui lo svedese gli disse "Vai dalla tua mammina a fare il vudù". In quel caso l'ex rossonero si riferiva a un altro episodio controverso in cui secondo il proprietario dei Toffees, l'iraniano Farhad Moshiri, Lukaku avrebbe rifiutato la sua società nonostante gli avesse offerto un contratto migliore del Chelsea perché "chiamato dalla madre che, dopo un rito vudù, aveva ricevuto il messaggio che avrebbe dovuto scegliere il Chelsea". E così fu, ma Lukaku e il suo entourage negarono tutto sdegnati, e il giocatore spiegò che il motivo era una scarsa fiducia nel progetto, oltre a ribadire nell'occasione la sua fede.
Una fede da cattolico praticante che in Arabia Saudita, paese culto dell'Islam, potrebbe creargli qualche problema, se non altro per l'ambientamento. Infatti va ricordato che è proibita qualsiasi manifestazione pubblica della fede cristiana e agli stessi sacerdoti cattolici è vietato l'ingresso nel Paese. Anche se sono più di un milione, forse un milione e mezzo, i cattolici (in maggioranza filippini) possono professare la loro fede solo in forma privata, all'interno delle loro abitazioni. Per uno come lui abituato ad andare in chiesa ogni domenica e pregare in campo non sarebbe sicuramente facile accettarlo.
Eppure il tempo stringe e Lukaku dovrà trovare una squadra, spera sia la Juventus, sicuramente non sarà il Chelsea che non gli ha dato neppure il numero di maglia, così come non sarà l'Inter delusa dal giocatore, come dalle dichiarazioni dello stesso Javer Zanetti oggi. Con i bianconeri è difficile che si farà lo scambio con Vlahovic perché se gli inglesi non sono convinti, tanto meno lo è il serbo di finire in una squadra che non gioca neanche la Champions League. Intanto oggi sarà regolarmente in campo, da titolare, nella partitella in famiglia Juventus A contro Juventus B. Per Lukaku il futuro resta nebuloso, le tentazioni arabe sono forti, per ora le respinge aggrappandosi anche alla fede, domani si vedrà.