OPINIONE - L'ambizione di Brozovic tiene in 'ostaggio' l'Inter, ferma sul mercato
Marcelo Brozovic non è un tipo qualsiasi. E nonostante sia cresciuto nel calcio moderno e abbia da poco superato la soglia dei 30 anni, la sua anima è antica. Nato in una Croazia devastata dalla guerra, non ha mai guardato in faccia nessuno per affermarsi, ma sempre rispettando al massimo i rivali. Ormai da ben otto anni all'Inter, che ha scommesso su di lui quando era quasi sconosciuto, è però consapevole che il suo tempo in nerazzurro è ormai andato.
Tuttavia, nonostante le pressioni incalzanti del suo agente di accettare l'offerta dell'Al-Nassr (la squadra di Cristiano Ronaldo) pari a 20 milioni annui - con annessa importante commissione per il procuratore stesso - il calciatore slavo sta prendendo tempo, cosciente del fatto che alla sua età non è forse ancora il momento di un 'ritiro dorato' come sta accadendo per vari calciatori, tra i quali spiccano N'Golo Kanté e Kalidou Koulibaly, due elementi che hanno solo un anno più di lui.
Romanticismo
Lui, che da anni spicca come uno dei migliori interpreti del ruolo di sentinella davanti alla difesa, in grado sia di fare da primo frangiflutti sia di organizzare il gioco del quale ne detta i tempi partendo dalla difesa, sarebbe molto tentato dall'opzione Barcellona. Xavi, tecnico che ama i calciatori di questo tipo, lo avrebbe infatti individuato come sostituto naturale di Sergio Busquets, da poco andato all'Inter Miami. Una suggestione non da poco per il croato, che sta così tentennando.
A questo già spiccato carattere romantico, inoltre, va aggiunta la possibilità di poter sfidare il suo mentore e amico Luka Modric, fresco di rinnovo con il Real Madrid, in quello che sarebbe un divertentissimo Clásico spagnolo con i due croati a confronto. Del resto, non è sbagliato dire che l'interista si stia ispirando al suo capitano, che ha rinunciato a una vagonata di milioni provenienti dall'Arabia, per continuare a giocare nel calcio che conta nonostante i quasi 38 anni d'età.
Eredità pesante
Quella che il balcanico dovrà raccogliere al Camp Nou, tuttavia, è un'eredità pesante, ossia quella di Busquets. Ma è anche un'eredità stimolante, di quelle che conferiscono orgoglio. Perché prendere il posto di un catalizzatore di gioco che per quasi 15 anni ha fatto fluire il traffico del pallone in una delle squadre più abili nel palleggio del mondo è una sfida difficilissima da raccogliere.
Questa sfida, tuttavia, è il primo motivo del blocco del mercato dell'Inter, che sta cercando di far quadrare i conti per poter mettere a libro paga Romelu Lukaku e risulta titubante riguardo la possibile cessione di André Onana. L'amore tra Brozo e i nerazzurri sembra così destinato a finire, ma se l'Inter e l'agente pressano per un trasferimento in Arabia, la miglior opzione dal punto di vista economico, il romanticismo di Marcelo sta frenando tutto. Il Barça, si sa, è con l'acqua alla gola, e non potrà mai presentare un'offerta pari a quella dell'Al-Nassr.
Consapevole del fatto che in Catalogna guadagnerebbe molto meno che in Arabia, tuttavia, il croato sembra voglia provarci fino alla fine. E lo ha fatto chiedendo agli arabi uno stipendio di 30 milioni di euro l'anno, praticamente quattro volte quello che gli darebbero al Barcellona. Una strategia rischiosa, ma figlia della sua ambizione di giocatore che ancora non si sente pronto per un pensionamento da Re Mida.