Napoli, i quarti di Champions per la storia e per le casse: quanto vale la qualificazione
Luciano Spalletti non si fida dell'Eintracht. E fa bene. È il suo lavoro e il Napoli lo paga per preoccuparsi dei rivali mentre tutto intorno si festeggia già la qualificazione ai quarti di finale di Champions League. E già, perché i tifosi azzurri, per quanto possano essere scaramantici, hanno già cominciato a sfogliare la margherita delle possibili avversarie nel prossimo turno della massima competizione europea.
E dire che sarebbe la prima volta che la società azzurra che mai nella propria storia è riuscita a entrare tra le otto migliori del vecchio continente. Un traguardo che nemmeno con Diego Armando Maradona in campo, i campani era stati in grado di raggiungere.
Ciononostante, la squadra di Spalletti sta giocando così bene che viene davvero difficile immaginare, anche per i tifosi più pessimisti, a una possibile rimonta deoi tedeschi che si presenteranno al Maradona dopo il 2-0 incassato in casa e senza il proprio miglior calciatore, Randal Kolo Muani, espulso all'andata e, quindi, squalificato.
Non ci saranno sfilate di massa né caroselli, innanzitutto, perché non è il caso e, poi, perché in Napoli e i suoi tifosi puntano in alto, ancora di più. Difficile descrivere le sensazioni che Khvicha Kvaratskhelia, Victor Osimhen e compagni siano riusciti a suscitare all'interno di un popolo che, per la prima volta nella propria storia, si sente identificato con i colori della miglior squadra italiana.
E già, perché a differenza dei due scudetti rivouzionari conquistati all'epoca di Diego, dove la ribellione al vento del nord ne era senza dubbio il tratto distintivo, questa volta i tifosi napoletani sono convinti che la loro sia la squadra più forte d'Italia. E fanno bene perché hanno ragione: "La nostra città è abituata a grandi storie e grandi personaggi. Noi abbiamo l’ambizione di far parte della storia e diventare grandi personaggi di questa città", ci ha tenuto, non a caso, a sottolineare Spalletti.
Ed è anche per questa ragione che - realizzato nel proprio orgoglio e inebriato da tanta passione - il popolo azzurro potrebbe considerare un inopportuno sacrilegio sottolineare i benefici economici della cavalcata europea dei campani. Eppure ai 67, 4 milioni incassati sinora in Champions, se ne aggiungerebbero altri 10,6 in caso di qualificazione ai quarti. Senza contare l'incasso di stasera e quello del possibile quarto di finale. 78 milioni di ragioni per spingere ancora di più i propri beniamini verso un obiettivo storico dal punto di vista sportivo e fondamentale sotto l'aspetto finanziario.
L'eventuale qualificazione in semifinale varrebbe altri 12,5 milioni, ma non è il caso di parlarne ancora. Così come non è il caso di aggiungere che il premio per arrivare in finale è pari a 15,5 mililioni e la squadra vincitrice della coppa dalle grandi orecchie ne incasserebbe altri 4,5. Come direbbe il Cholo Simeone - e Spalletti sarebbe d'accordo con lui - "partido a partido".