Montella: "Dopo 3 anni in Turchia sono un tecnico migliore, qui mi trovo benissimo"
Vincenzo Montella è soddisfatto professionalmente e anche umanamente della sua esperienza in Turchia, dove dalla fine del 2021 ha iniziato ad allenare l'Adana Demirspor mentre lo scorso anno è diventato il tecnico della nazionale, portando la squadra ai quarti di finale nell'ultimo campionato europeo.
"Dopo tre anni in Turchia mi sento un allenatore diverso e migliore", ha detto durante la prima "Giornata dello Sport italiano nel mondo", un'iniziativa voluta dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che l'ambasciata d'Italia in Turchia ha organizzato nella cornice del Palazzo di Venezia di Istanbul, invitando come ospite, oltre a Montella, anche l'allenatore della nazionale femminile di pallavolo turca, Daniele Santarelli.
"Mi trovo benissimo, sono napoletano quindi molto vicino alla mentalità turca. Qui mi sento di essere tornato un po' alle origini, alla mia infanzia e alla mia adolescenza che ho trascorso in un paesino vicino a Napoli, mi sento molto integrato", ha detto all'ANSA l'ex attaccante di Sampdoria e Roma, mostrando anche soddisfazione per la scelta della Uefa di assegnare a Italia e Turchia il campionato Europeo del 2032.
Le stigmate del campione
"Sono contento. In Turchia ci sono strutture e stadi sicuramente all'avanguardia. Sarà un evento che unirà ancora di più i due Paesi", dice Montella, che dalla Turchia non ha perso di vista la Serie A dove giocano molti calciatori turchi che lui allena nella nazionale, come il 19enne Kenan Yildiz, il numero 10 della Juventus.
"Ha le stigmate del campione, già per essere a questi livelli alla sua età. Sicuramente ha bisogno di crescere, ha bisogno di tempo, ha bisogno di sbagliare, ha bisogno di pazienza chi gli sta attorno e sembra che questo non manchi alla Juventus", dice Montella, lodando anche il centrocampista dell'Inter, Hakan Calhanoglu, definendolo "il migliore nel suo ruolo a livello mondiale negli ultimi anni".
Montella non si sbilancia in pronostici sul campionato da poco iniziato, anche se dice che "sulla carta probabilmente l'Inter è la squadra più forte perché collaudata, però c'è la Juventus, c'è il Milan, c'è il Napoli stesso che è una squadra sempre molto competitiva" e "le sorprese ci possono sempre stare".
Il sogno di Santarelli
Anche Daniele Santarelli, 43enne umbro di Foligno, pare avere trovato in Turchia la sua dimensione ideale. "Mi trovo benissimo, è uno dei migliori paesi dove si possa fare questo lavoro e nel migliore dei modi. Quello che sono riuscito a ottenere mi inorgoglisce ma credo che la federazione e le ragazze fossero mature per poter raggiungere qualcosa di importante", dice il tecnico in riferimento alle medaglie d'oro alla Volleyball Nations League femminile e alla Coppa del Mondo nel 2023, traguardi mai raggiunti prima dalla nazionale di pallavolo, che lo hanno portato ad essere molto amato dal pubblico turco.
Nonostante la squadra non sia riuscita ad ottenere una medaglia all'Olimpiade di questa estate, Santarelli guarda in alto, "dobbiamo puntare per forza di cose a vincere sempre qualcosa", dice e non nasconde l'emozione di avere affrontato ai giochi olimpici parigini la nazionale italiana. "Giocare la mia prima Olimpiade contro l'Italia come avversaria da battere è stato per me qualcosa di meraviglioso, avrei sognato una finale con l'Italia, purtroppo ci siamo affrontati in semifinale, è stato molto difficile per noi", dice il tecnico che ha un contratto per altri quattro anni in Turchia fino ai giochi olimpici di Los Angeles.
"Credo che quello che le ragazze percepiscano sia questa responsabilità non solo di potere e dovere provare a ottenere qualcosa di importante attraverso il gioco ma anche di dimostrare come donne di fare qualcosa di grande, penso che loro percepiscano questa responsabilità e credo che molte donne si identifichino in loro", dice Santarelli riguardo alle giocatrici turche, che sono delle vere e proprie star sui social media e dopo i Mondiali sono diventate idoli dei giovanissimi.