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Milan, Scaroni alla Camera: "Se non sarà San Siro, ci faremo lo stadio da soli"

Milan, Scaroni alla Camera: "Se non sarà San Siro, ci faremo lo stadio da soli"
Milan, Scaroni alla Camera: "Se non sarà San Siro, ci faremo lo stadio da soli"Profimedia
Il presidente del Milan è stato chiaro nel suo intervento riguardo il possibile nuovo stadio. Anche la Moratti e Fontana dicono la loro.

Il Milan incassa 40 milioni per lo stadio. Come facciamo a livello internazionale a competere con entrate così basse? Perciò vogliamo assolutamente il nuovo stadio." Parole del presidente del Milan Paolo Scaroni, che è intervenuto alla Camera durante l'esposizione del progetto della Fondazione Milan per le carceri italiane.

Scaroni ha poi continuato: "Stiamo portando avanti in parallelo tre progetti, a partire dal rifacimento di San Siro- Un altro è quello di Sesto e un altro ancora non lo dico, è una carta coperta. Se non sarà San Siro, il Milan se lo farà da solo. Non molliamo il colpo, io vi assicuro che il Milan avrà il nuovo stadio. Il primo che si sblocca, ci butteremo a pesce”. Il patron rossonero ha poi mostrato la sua critica al sistema italiano: "Genereremo 60 milioni di cassa, siamo messi bene. Il brand continua a crescere. Siamo il club italiano più famoso nel mondo. Ci pagano poco per le sponsorizzazioni perché il campionato è considerato di serie B

Polemico invece l'intervento della candidata civica alle regionali in Lombardia Letizia Moratti, che ha twittato: “Lo stadio di San Siro? Ma perché non pensare che resti all’Inter e il Milan vada a costruire un nuovo stadio per esempio a Sesto?”. Immediata la replica del presidente uscente e suo rivale alle prossime elezioni Attilio Fontana: “Credo che siano il Milan e l’Inter a dover decidere dove andare a giocare le loro partite, non penso che il presidente della Regione abbia il compito di prendere decisioni in merito”. 

Qualche giorno fa era arrivato anche l'intervento della giunta comunale guidata da Beppe Sala, che aveva comunicato di interpellare "gli enti competenti" sulla possibilità che il Meazza venga ricondotto alla categoria dei beni pubblici vincolati. Le due società devono nel frattempo aggiornare lo studio di fattibilità della prossima installazione: i requisiti sono di creare il 50% di spazio verde nell'area coinvolta, aumentare la capienza a 70mila posti e bloccare i prezzi dei biglietti.