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Messi, Scaloni e Martinez: un'invasione argentina ai premi per il Fifa The Best

Antonio Moschella
Aggiornato
Fantino dà il trofeo di miglior giocatore a Messi
Fantino dà il trofeo di miglior giocatore a MessiAFP
Miglior giocatore, miglior allenatore, miglior portiere. La spagnola Alexia Putellas del Barcellona si aggiudica invece il premio come miglior giocatrice. Tra i vincitori anche il difensore della Cremonese, Lochoshvili, premiato con il Fair Play.

Sono gli attimi a creare la storia. E la frazione di secondo nella quale Emiliano Martinez ha chiuso a Kolo Muani l'angolo di tiro, a pochi secondi dal termine della finale dei Mondiali, è stata il gesto più decisivo di sempre in extremis nella sfida per vincere la coppa più ambita.

Da quel guizzo si è passati ai calci di rigore, vinti dall'Argentina, e a una festa che a Buenos Aires continua ad avere un dolce eco. E dopo quel trionfo, la gloria dei Gauchos è stata sublimata dai premi vinti stanotte al The Best Fifa da Messi, Scaloni e dallo stesso Martinez. L'eroe che non ti aspetti è stato l'artefice di un cambio assoluto di copione. Dal terzo Mondiale per la Francia si è passati al terzo per l'Argentina. Ma non solo. Si è generato un effetto domino che ha messo il paese sudamericano nuovamente sul tetto del mondo, sebbene non si trattasse del palco di Lusail. 

Se avesse vinto la Francia, a trionfare stanotte sarebbe stato Kylian Mbappé, capocannoniere dei Mondiali e autore di una tripletta in finale. Stesso dicasi per il premio di miglior allenatore, che sarebbe stato conquistato con ogni probabilità da Carlo Ancelotti. E il discorso è simile per l'elezione del miglior portiere, con Thibaut Courtois che avrebbe coronato una stagione impressionante per rendimento e vittorie. E, invece, il tris di argentini è stato calato, a riprova della straordinarietà della parata di Dibu, il quale dopo essere diventato un eroe nazionale continua a sporcarsi settimana dopo settimana in un Aston Villa che non vive per cercare obiettivi prestigiosi.

Capello e Scaloni
Capello e ScaloniAFP

In realtà, sono proprio lui e Lionel Scaloni i due grandi vincitori. Perché Messi è un habitué dei premi individuali, e  siamo sicuri che dopo aver vinto la tanto agognata coppa a lui di queste distinzioni ormai importi davvero poco. E invece, l'allenatore che da stagista è diventato demiurgo, oggi ha visto il suo status alzarsi al livello dei più grandi. In una giornata nella quale ha esteso il suo vincolo con la nazionale argentina fino al 2026, anno in cui l'Albiceleste difenderà il titolo Mondiale in Nordamerica. Ed è stato lo stesso Messi ad ammettere che senza i compagni i tre premiati non si sarebbero riuniti in cima al palco per questo riconoscimento così totalizzante: "Voglio ringraziare i miei compagni perché oggi siamo qui con Scaloni e Dibu. Li rappresentiamo. Senza di loro non saremmo qui, come ha detto il mio allenatore Scaloni".

Insieme a loro, è stata premiata anche la spagnola Alexia Putellas, calciatrice del Barcellona, che come Messi ha vinto per la seconda volta, anche se di forma consecutiva. È lei la contentissima intrusa di un palco d'onore che è stato generato da una parata storica, forse la più iconica dei Mondiali. Una parata che tanti argentini si sono tatuati, per averne un ricordo immemore sulla pelle. Una parata che ha avuto come conseguenza l'unico podio del calcio maschile del The Best appartenente a una sola nazione. E per giunta in quella Parigi resa triste il 18 dicembre scorso. Una Parigi che allora pianse, ma che oggi deve per forza applaudere. 

Il miglior undici secondo il Fifa The Best è composto da Courtois, Hakimi, Van Dijk, Cancelo, De Bruyne, Modric, Casemiro, Messi, Mbappé, Benzema, Haaland. C'è gloria anche per un "italiano", il difensore della Cremonese Lochoshvili, che si è aggiudicato il premio Fair Play per il suo soccorso con la maglia del Wolfsberger al giocatore dell'Austria Vienna, Georg Teigl, caduto privo di sensi.