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Malagò e Pancalli: "Per la credibilità dello sport italiano serve l'aiuto della politica"

ANSA
Aggiornato
Malagò e Pancalli: "Per la credibilità dello sport italiano serve l'aiuto della politica"
Malagò e Pancalli: "Per la credibilità dello sport italiano serve l'aiuto della politica"AFP
Il presidente del Coni e il presidente del CIP lamentano una mancanza di continuità politica e una deresponsabilizzazione nei confronti dello sport. Malagò fa polemica anche sulla spartizione dei soldi del PNRR: "Dei 700 milioni destinati al sistema sportivo italiano il Coni non ha ricevuto un euro. Di 209 miliardi totali solo un miliardo è andato allo sport, quindi lo 0,5%".

"Sul lungo periodo si gioca la credibilità dello sport italiano? Sì, se non c'è continuità di governo è impossibile riuscire a fare qualcosa fatta bene". Lo ha detto Giovanni Malagò, presidente del Coni, intervenendo alla prima edizione del Forum"Osservatorio Valore Sport" organizzata da The European House-Ambrosetti presso la Sala Autorità dello Stadio Olimpico di Roma.

"Noi il 24 giugno del 2019 portammo a casa Milano-Cortina 2026, e da quel giorno a oggi siamo al quarto governo - ha detto ancora il presidente del Coni -. Ognuno di questi governi ha avuto una figura diversa dedicata alle Olimpiadi, e nel mezzo c'è stato anche ingresso in campo di Sport e Salute. Quale visione a lungo termine ci può essere in questo scenario?". "I risultati sportivi del 2021 non si faranno più, a meno che non si acceleri moltissimo negli altri settori - ha concluso Malagò -, in primis l'impiantistica, che devono essere complementari a quello che funziona".

Poi continua polemico: "I 700 milioni del PNRR destinati al sistema sportivo italiano? Il Coni è un ente pubblico, che gestisce anche i centri di preparazione olimpica: non è normale che di quei soldi non abbia ricevuto un euro". Di 209 miliardi totali del PNRR "solo un miliardo è andato allo sport, quindi lo 0,5% - sottolinea Malagò -. Per la precisione, 300 milioni all'impiantistica, 700 al sistema. Il calcolo che esce fuori è imbarazzante. Siamo primi in molti sport, ma a pezzi con palestre e impianti, e lo Stato ci dà così poco?" conclude il presidente del Coni.

Ha preso parola anche il presidente del CIP, Luca Pancalli, che ha sottolineato come "lo sport deve diventare la base per la costruzione di un welfare attivo per il nostro futuro, che rischia di andare in grande difficoltà nel 2050". "Per anni - ha continuato Pancalli - c'è stata una deresponsabilizzazione della politica nei confronti dello sport, e questo ha portato all'impietosa situazione attuale".

Pancalli ha sempre sostenuto l'importanza di un ministero dello sport "come 'cabina di regia" per i diversi stakeholders del mondo sportivo. "Oggi come oggi c'è un tema politico di accessibilità, tante famiglie non riescono a far fare attività sportiva ai loro figli. Un Paese non si valuta solo dal PIL, ma anche dalla qualità della vita, e questo ci spiega bene l'importanza dello sport - continua Pancalli - L'aspettativa di vita delle persone disabili che praticano sport è dell'80 per cento superiore a chi non la pratica".