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La Russia volge lo sguardo a Oriente: l'under 17 femminile giocherà in Bangladesh

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Dyukov, capo della federcalcio russa
Dyukov, capo della federcalcio russaProfimedia
L'obiettivo del numero 1 del calcio russo potrebbe rientrare in un progetto più grande, ossia quello di affiliarsi alla confederazione calcistica asiatica

Potrebbe essere uno spostamento importante, una sorta di bradisismo a livello calcistico. Che ha le sue origini, ovviamente, nella complicata situazione geopolitica che sta vivendo la Russia. La decisione della nazionale femminile under17 di partecipare al campionato della Federazione calcistica dell'Asia meridionale (SAFF) in programma a Dhaka, in Bangladesh, dal 20 al 28 marzo, è di quelle che aprono a scenari totalmente inediti. 

Conseguente allo storico e secco ban dell'Uefa verso le squadre rappresentanti la Russia in ogni tipo di competizione, nel paese euroasiatico stanno cercando qualsiasi sotterfugio per poter ritrovare un certo prestigio. E la prima possibilità è stata vista nell'andare verso Est, invece che verso Ovest. La Grande Madre che all'improvviso guarda dall'altro lato è quella figura storica ferita che non intende più farsi calpestare.

Già qualche giorno fa aveva iniziato a circolare una voce per la quale pareva che la Russia potesse addirittura partecipare alle prossima qualificazioni mondiali sotto l'egida dell'Afc, la confederazione calcistica asiatica. Un'eventualità che lo sceicco Salman bin Ebrahim al-Khalifa, presidente della confederazione, aveva caldeggiato, seppur non in modo diretto, affermando: “Abbiamo un buon rapporto con la federazione russa e con il resto delle federazioni europee e siamo sempre in contatto con le federazioni in tutte le occasioni"

Per il momento il passo effettuato dall'under 17 femminile è piccolo, ma potrebbe essere significativo. Questo perché la SAFF è una delle confederazioni asiatiche più importanti, ed è composta dai paesi India, Bangladesh, Bhutan, Maldive, Nepal, Pakistan e Sri Lanka.

Come l'Australia

Questo cambio fa parte di una strategia più grande, quella pensata dal massimo responsabile della federcalcio russa Aleksander Dyukov, il quale sta cercando di inserirsi nel novero delle 47 nazioni iscritte alla confederazione asiatica seguendo l'esempio dell'Australia. La nazionale oceanica, infatti, passò il 1 gennaio del 2006 a formare parte dell'Afc, rivoluzionando così l'andamento delle qualificazioni ai Mondiali.

L'obiettivo, nel lungo periodo, è sicuramente quello di permettere alla Russia di tornare a giocare i Mondiali, oltre a garantire una continuità di impegni di rilievo internazionale. Resterà da vedere come reagiranno i club russi, per i quali la Champions League resta una vetrina indiscutibile sia per introiti sia per prestigio. Specialmente per la Gazprom, che da sponsor principale è stato ripudiato con fermezza.

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