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La parabola di Dybala, da 10 incompreso in bianconero a 21 essenziale in giallorosso

Paulo Dybala
Paulo DybalaProfimedia
L'argentino sta vivendo una seconda giovinezza alla Roma, e oggi affronta quella Juve che non gli ha mai permesso l'esplosione definitiva

Era arrivato in Italia giovanissimo, e con un soprannome di quelli scomodi: la Joya. Il gioiello. Un gioiello la cui luce propria poteva sia abbagliare sia illuminare la strada, circostanze che si sono verificate entrambe nello sviluppo della carriera di Paulo Dybala. Argentino, mancino, cresciuto inseguendo il pallone ovunque fosse, fin da subito è stato accompagnato dal talento del predestinato. La perdita prematura del padre lo ha spinto a dare il meglio fin da subito, quando nelle giovanili dell'Instituto di Cordoba, la sua squadra del cuore, iniziò a muovere passi da gigante.

Il suo mancino fatato e la sua eccezionale visione di gioco furono il propellente della sua rapida ascesa nel calcio argentino. Da lì, il passaggio al Palermo, dove la Joya divenne 'O picciriddu' e attirò l'attenzione della Juventus. Quella Juventus che stasera affronterà con la voglia di annientarla sia per l'attaccamento alla causa della Roma sia per una piccola vendetta personale.

Amore mai sbocciato

Nelle sue sette stagioni in bianconero, Dybala ha brillato in modo intermittente, alternando periodi luminosi anche a livello europeo, con il gol al Barcellona nella stagione 2016-17 come emblema della sua splendida concretezza, a momenti d'ombra per via della propensione agli infortuni e alla mancata adattabilità al calcio di Massimiliano Allegri. Molto pragmatico, il tecnico livornese aveva imbrigliato l'argentino in uno schema che lo soffocava, obbligandolo ad arretrare molto la sua posizione per generare gioco e allontanandolo così dalla zona calda. La sua ottima tecnica di tiro veniva così sprecata per un presunto equilibrio che ha sì permesso alla Vecchia Signora di fare incetta di titoli italiani, ma non ha mai permesso alla Joya di sprigionare tutta la sua lucentezza.

Quella di oggi è una sfida col suo passato, un passato al quale l'argentino ha chiesto anche 3,7 milioni di euro che di antiche mensilità che non ha ricevuto, come raccontato dallo stesso giocatore agli investigatori durante i recenti processi relativi all'inchiesta Prisma: "Quando abbiamo fatto l’accordo per lo spostamento degli stipendim sapevamo che se avessi avuto ancora un contratto, gli stipendi arretrati li pagavano in aumento su quelli successivi, se invece andavo via mi dovevano pagare subito. So che ad aprile 2023 la Juventus ha l’ultima opportunità di pagare quei 3 milioni circa. In caso contrario il mio avvocato farà delle richieste per iscritto, anche se io spero di non arrivare a tanto. Rivoglio i miei soldi ma senza fare nessuna causa, evitando problemi per me e la Juventus". Una dichiarazione che denota l'amore mai del tutto sbocciato con la realtà torinese, dove solo Maurizio Sarri lo ha fatto girovagare libero nella trequarti avversaria, dandogli davvero pieni poteri, come si deve fare con un fantasista. 

Roma per rinascere

A 29 anni, l'occasione per essere il vero faro della squadra. E sebbene José Mourinho non sia propriamente il prototipo di allenatore ideale per un trequartista poco avvezzo ai recuperi in difesa, la Roma gli ha dato quello che a Torino non aveva mai avuto: la libertà. Genio poco avvezzo al sacrificio ma in grado di fare la differenza dalla cintola in su, Dybala si è calato nella parte e ha persino fatto abiura della sua storica pigrizia. Il recupero su Victor Osimhen a Napoli e la chiusura su Kylian Mbappé nella finale dei Mondiali sono due frame molto indicativi di questa sua nuova propensione al sacrificio. I 12 gol e i sette assist in 24 presenze sono un semplice dato statistico, ma illustrano chiaramente la sua centralità nel gioco dei giallorossi.

Oggi, con in palio una vittoria che potrebbe aumentare le possibilità di salire sul treno della Champions League a fine stagione, la Joya affronta il suo passato e un mai amato Allegri con la consapevolezza di poter trovare una rivincita storica. Se già di per sé uno scontro tra Roma e Juventus non è mai banale, oggi negli occhi di Dybala ruoterà il fuoco di chi non può perdere un'occasione unica per ottenere un trionfo doppio. Un trionfo per il futuro e contro il passato.