La nazionale della Cina sotto esame del governo dopo il K.O. contro il Giappone
La Chinese Football Association (Cfa), la federcalcio cinese, ha tenuto giovedì un seminario sul tema "Riflessioni sulle qualificazioni ai Mondiali tra Cina e Giappone" allo scopo di "elaborare" il fiasco della nazionale maschile sconfitta il 5 settembre a Saitama con un umiliante 7-0 dai Samurai Blue, all'origine di uno tsunami di proteste sui social media.
"Un'occasione per riflettere", ha riferito il Global Times, il tabloid nazionalista del Quotidiano del Popolo, e per evidenziare "le carenze della squadra in termini di tattica e morale di squadra", ha riportato il China Sports Daily. L'incontro è stato presieduto da Zhang Jiasheng, vicepresidente dell'Amministrazione generale dello sport cinese e segretario del Comitato del partito presso la Cfa.
Confrontando la prestazione della nazionale cinese contro il Giappone con la sconfitta per 1-0 contro la Corea del Sud dell'11 giugno, Zhang ha sottolineato diverse carenze nella disastrosa serata di Saitama, tra cui "i problemi relativi agli obiettivi della partita, alle disposizioni tattiche, alla comunicazione, al lavoro e al morale della squadra". E ha individuato cinque sfide persistenti all'interno della gestione della nazionale: il ruolo della leadership Cfa, l'influenza dell'allenatore, il ruolo dei giocatori come nucleo della squadra, le funzioni del Dipartimento di gestione della squadra nazionale e il coordinamento interdipartimentale.
Per affrontare i problemi, la Cfa "si è impegnata in azioni correttive immediate": il rafforzamento della leadership della Cfa, la promozione di un'integrazione tra la direzione strategica dell'allenatore e le responsabilità dei giocatori, e l'estensione del modello di sviluppo della nazionale alle partite di club. Zhang ha poi ribadito l'impegno per la formazione dei giovani, la riforma della Lega professionistica e la costruzione di una nazionale più forte per gli anni a venire.