Plusvalenze Juventus, la FIGC richiede l'accesso a ulteriori documenti
Un nuovo capitolo si aggiunge all'inchiesta Prisma, il filone di indagine sui bilanci presentati dalla Juventus dal 2019 al 2021. La giustizia sportiva, finora rimasta alla porta, vuole vederci chiaro e valutare un'eventuale mossa che potrebbe portare alla revoca di una precendete decisione del Tribunale Federale dello Sport. Quest'ultimo aveva scagionato la Juventus e altre 10 società in un'indagine contabile relativa a plusvalenze su trasferimenti di giocatori.
Dopo la prima sentenza in aprile, adesso la Federcalcio italiana sembrerebbe intenzionata a entrare in gioco. A spingere il governo del calcio italiano sarebbero le nuove indiscrezioni relative agli stipendi e agli accordi presi tra i calciatori bianconeri e la società.
Tra questi anche l'ex capitano Giorgio Chiellini (38), attualmente in forza ai Los Angeles FC. Il difensore, una delle pietre miliari della Juventus del nuovo millennio, sarebbe infatti stato intercettato dalla Procura in alcune telefonate durante le quali le parti stavano cercando di trovare un accordo in merito agli stipendi da pagare durante lo stop a causa della pandemia di Covid-19.
Secondo i capi d'accusa, infatti, le mensilità in questione non sarebbero state effettuate nel modo corretto, provocando così il presunto reato di falso in bilancio. La Procura di Torino ha poi contestato altre "operazioni inesistenti" volte a non dichiarare l'Iva, come nel caso delle percentuali fittizie agli agenti dei calciatori.
Per il momento la Juventus ha negato qualsiasi tipo d'illecito, e tutti i dirigenti indaganti, tra questi anche il presidente Andrea Agnelli (46) e il vice presidente Pavel Nedved (50), sono stati informati che l'attuale fase delle indagini è terminata.