La Federazione calcistica della Palestina chiederà la sospensione di Israele alla FIFA
La mozione, che rappresenterebbe il primo dibattito sulla guerra nella Striscia di Gaza in un congresso di un grande organismo sportivo, sarà uno dei principali punti all'ordine del giorno dell'incontro annuale di Bangkok, insieme alla scelta dell'ospite della Coppa del Mondo femminile del 2027 e a un piano per combattere il razzismo.
La proposta si basa su una lettera che la PFA ha inviato alla FIFA a marzo. In essa si chiedevano "sanzioni appropriate, con effetto immediato, contro le squadre israeliane, comprese le rappresentative nazionali e le squadre di club, per le violazioni del diritto internazionale da parte dell'occupazione israeliana in Palestina, in particolare a Gaza".
La PFA accusa la sua controparte israeliana, l'IFA, di violare gli statuti della FIFA riconoscendo i club con sede nei territori occupati e di non "agire con decisione contro la discriminazione e il razzismo nelle aree sotto la sua giurisdizione".
"Solo nel calcio israeliano un club può negare apertamente agli arabi l'accesso ai propri ranghi, e la violenza è trattata solo come un'infrazione disciplinare", ha dichiarato la PFA in un comunicato, citando il Beitar Jerusalem, che ha affermato di non aver mai messo sotto contratto un giocatore arabo.
La proposta è stata sostenuta dalle federazioni calcistiche algerina, irachena, giordana, siriana e yemenita, ma non dal Qatar e dall'Arabia Saudita.
I Paesi Bassi in corsa per ospitare la Coppa del Mondo
All'ordine del giorno di Bangkok anche la creazione di nuovi comitati FIFA "tra cui sette per il calcio femminile" e la scelta dell'ospite per la Coppa del Mondo femminile del 2027.
Una candidatura europea congiunta di Belgio, Germania e Paesi Bassi sfiderà gli Stati Uniti e il Messico, che insieme al Canada hanno già ospitato la Coppa del Mondo maschile dello scorso anno.