La denuncia di Varane: "La macchina del calcio potrebbe esplodere, qualcosa va cambiato"
"Forse non potremo cambiare il mondo, ma dobbiamo fare diversamente a partire da adesso. Ne ho parlato anche quando giocavo, e non era per sottolineare i miei problemi ma quelli del calcio in generale". Queste le parole, che somigliano a un'esortazione, di Raphael Varane. Intervistato dal quotidiano francese l'Équipe, l'ex difensore della Francia e del Real Madrid, la cui avventura con il Como è durata poche settimane, fa un bilancio della sua carriera dopo essersi ritirato a 31 anni.
Vittima di tanti problemi fisici, su tutti quelli alle ginocchia, il centrale classe 1993 parte dalla sua decisione di abbandonare il calcio agonistico per lanciare l'allarme: "Il calcio sta andando fuori giri e la macchina potrebbe esplodere. E parlo anche della salute mentale dei calciatori". Un allarme forte, specialmente in un momento in cui si registrano tanti infortuni gravi alle ginocchia come quelli accaduti a Gleison Bremer e Duvan Zapata.
Dopo aver fatto capire che preferirebbe dedicarsi più alla carriera da manager, o da presidente, che a quella di allenatore, Varane ha anche denunciato la carenza di qualità nel calcio moderno: "Ci sono sempre meno giocatori geniali, si vede meno creatività e sempre più fisicità. Il calcio dovrebbe essere un gioco di errori e invece oggi ce ne sono pochi, è tutto molto robotico".
Per concludere, un riferimento al suo ex allenatore al Real Madrid, quel Carlo Ancelotti che secondo lui: "È quello che lascia più libertà ai suoi calciatori di muoversi e di creare calcio, non come le nuove generazioni".