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Juve di nuovo in discussione: con il Napoli si sono rivisti gli errori di inizio stagione

Filip Kostic
Filip KosticProfimedia
I bianconeri, dopo una striscia di otto vittorie e zero gol subiti, hanno subito un reset assoluto, mostrando di nuovo i vecchi errori e le cattive abitudini della prima parte del campionato.

Ci sarà ancora da lavorare per Massimiliano Allegri e per i suoi giocatori, per evitare che l'episodio di blackout totale vissuto contro il Napoli non diventi una tendenza. 

I bianconeri, ispirati soltanto da Angel Di Maria (34), che ha effettuato gli unici due tiri e l'unico gol arrivati da parte dei suoi, hanno giocato una gara pessima, senza idee e con poca lucidità. 

A dire il vero, a spingere la Juve nella cavalcata da 24 punti partita lo scorso novembre era stata una difesa impeccabile, trainata da un Danilo (31) che raramente ha subito momenti di appannamento. Questa difesa, a sprazzi, si è vista anche contro il Napoli, anche se per la maggior parte della gara è stata costretta a subire gli attacchi di una squadra che ha viaggiato a un ritmo incredibilmente superiore a quello della Vecchia Signora.

Le statistiche di Napoli-Juve
Le statistiche di Napoli-JuveFlashscore

Da dove ripartire, dunque, dopo una sconfitta totale come quella del Maradona? Inanzituttto dalla media realizzativa, che anche nella maggior parte delle ultime vittorie è rimasta molto bassa. I gol non sono mancati, ma i tiri in porta sono sempre pochi. La flessione si è vista in particolare dalla ripresa della stagione: 4 tiri in porta e un gol contro l'Udinese, tre e un gol contro la Cremonese.

Diventa fondamentale, quindi, il ritorno del migliore Dusan Vlahovic (22), ancora alle prese con la pubalgia. Anche se non sempre è la soluzione preferita di Allegri, i risultati migliori la Juve li ha ottenuti quando ha giocato con due punte in campo, alternando il 3-5-2 al 3-5-1-1 visto contro il Napoli. 

A fare la differenza potrebbe essere anche l'imminente ritorno di Paul Pogba (29), che potrebbe donare vitalità a un centrocampo che spesso fatica a trovare idee, ma che rappresenta ancora un'incognita dopo un periodo buio con lo United e il lungo infortunio che lo tiene fuori dai campi dallo scorso agosto.

Infine, il capitolo Federico Chiesa (25): uno dei giocatori che si erano rivelati più decisivi nella parentesi pre Allegri deve essere liberato il più possibile dai compiti difensivi ed essere lasciato libero di guidare le incursioni dei bianconeri in area. 

Questi alcuni degli spunti di una Juventus che però deve lavorare tanto sulla mentalità, cercando di evitare il contraccolpo psicologico che può derivare da una delle sconfitte più amare della storia bianconera.