Il vento del nord non soffia più e non resta che accontentarsi della Coppa Italia
C'era una volta la Coppa Italia, una competizione bistrattata e rinnegata da tutti: "Un trofeo minore", dicevano. Erano i tempi della vacche grasse, quando le squadre italiane riuscivano a dire anche la loro in Europa o, quantomeno, a non collezionare una brutta figura dietro l'altra.
Da qualche tempo a questa parte, invece, le soddisfazioni delle nostre rappresentanti, sia in Champions che in Europa League, si contano con il lumicino. Prova ne sia l'entusiasmo per il trionfo in Conference League ottenuto l'anno scorso dalla Roma in un torneo che, in un altro periodo storico, gli stessi che dicevano che la Coppa Italia fosse un trofeo minore non avrebbero voluto nemmeno disputare.
Ora, invece, la competizione che ricomincia stasera a San Siro con la sfida tra l'Inter e l'Atalanta diventa uno dei principali obiettivi stagionali e non solo per la classica outsider, ma anche e soprattutto per i cosiddetti top team, quelli che, la scorsa estate, ci avevano lasciato intendere che, oltre a lottare per il campionato fino alla fine, avrebbero detto la loro anche in Champions League. E, invece, nonostante Roberto Saviano abbia rispolverato da poco il concetto, il vento del nord non soffa più.
La realtà delle tre sorelle settentrionali, infatti, è un'altra. E già, perché se è vero che il Milan è già tagliato fuori da tutto, alla Juventus non è rimasta che la Coppa Italia (che, per dirla con Massimiliano Allegri, rappresenta il secondo obiettivo stagionale dei bianconeri dopo la "salvezza"). E non sarà affatto semplice non solo vincerla, ma addirittura arrivare in semifinale, considerato che giovedì prossimo allo Stadium arriverà una delle squadre più in forma del campionato, la Lazio di Maurizio Sarri.
E nemmeno l'Inter, quella che sta meno peggio, può stare tranquilla. L'euforia per la Supercoppa vinta contro il Milan, infatti, scomparirebbe immediatamente in caso di eliminazione stasera contro l'Atalanta. E già, perché nemmeno il più ottimista tra i tifosi nerazzurri crede nella rimonta in campionato ai danni di un Napoli che, oltre ad avere 13 punti in più in classifica, gode di ottima salute.
"Inter e Milan, però, sono ancora vive in Champions League", potrebbe obiettare qualcuno. Giusto, ma credere che una squadra in crisi totale come quella rossonera o una che nel migliore dei casi vivrà da separata in casa con il leader della propria difesa (Milan Skriniar) (e con un Romelu Lukaku ancora non pervenuto) possano davvero dar fastidio alle corazzate del vecchio continente è un complicatissimo esercizio di ottimismo. Un volo pindarico, legittimo per i tifosi. Ma solo per loro.