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Gravina: "Non ho ancora smaltito la delusione per l'Europeo, Italia avanti con Spalletti"

Gabriele Gravina
Gabriele GravinaAFP
Il numero 1 della Figc ha parlato di vari temi, tra i quali spicca anche il confronto col ministro Abodi

"Non ho ancora assorbito la delusione per l'Europeo. Però in Figc abbiamo reagito: Buffon è a tempo pieno nel Club Italia come Ds, stiamo attivando la consulta dei dirigenti per creare una sinergia sempre più solida con le società e abbiamo rafforzato il lavoro delle nostre giovanili, che negli ultimi due anni ci hanno fatto esultare per i titoli europei U19 e U17, coinvolgendo in Nazionale anche il coordinatore Viscidi. Ma tutto questo non basta se non cambia la cultura dei club".  Queste le parole di Gabriele Gravina, presidente della Figc, al Corriere dello Sport, che al contempo conferma Luciano Spalletti come commissario tecnico: "Il Ct ha lavorato tutta l’estate. Io l’ho sempre sentito molto motivato. La sua sfida più grande ora sarà creare un gruppo che sopperisca col gioco e la motivazione ad alcune carenze tecniche oggettive". 

Le prossime partite dell'Italia
Le prossime partite dell'ItaliaFlashscore

Futuro

Interrogato sulla preparazione al campionato europeo 2023, Gravina non ha nascosto che l'Italia deve ancora fare molta strada: "Le regole Uefa sono chiare: entro ottobre 2026 dobbiamo indicare cinque stadi con progetti finanziati e cantierabili per l’ammodernamento o la nuova costruzione entro la prima metà dell’anno successivo. Abodi si è detto ottimista e dopo lo straordinario lavoro per l’assegnazione dell’evento all’Italia non voglio nemmeno pensare che non si arrivi pronti a queste scadenze". 

Nel frattempo, non lascia trapelare alcun tipo di decisione concreta sul suo futuro: "Con la massima serenità deciderò sulla mia candidatura dopo aver modificato lo statuto, confrontandomi con le componenti come ho sempre fatto". 

Confronti

"L'agenzia sul controllo dei club e l'emendamento Mulé sono delle invasioni di campo? Beh, lo sono quando mirano, anche involontariamente, a ledere l’autonomia dello sport. Io mi sono battuto per migliorare delle bozze che erano sproporzionate e inapplicabili. C’è poi una domanda che faccio a me stesso: grazie a questi provvedimenti si pensa davvero che il calcio possa risolvere i suoi problemi? Sarebbe stato meglio affrontare in maniera prioritaria il tema della tutela dei vivai e dei giovani, così come della creazione di un fondo per la modernizzazione degli impianti". Così ha poi commentato il numero 1 del calcio italiano l'emendamento Mulè, con il quale non si è mai allineato.

Infine, dopo aver confermato di essere "in ottimi rapporti" con il presidente del Coni Giovanni Malagò, ha lasciato un commento sul suo rapport col ministro dello Sport Andrea Abodi: "Le tensioni fanno parte del confronto. Conosco e apprezzo Abodi da tanti anni, tanto da comprendere bene le difficoltà governative e parlamentari che incontra nel trasformare gli impegni e i progetti condivisi in atti e azioni concrete".

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