Grandi magazzini Serie A: il mercato dove si vende tanto e si compra poco
Non era mai andata così male. E già da qualche anno che i club italiani non sono i protagonisti assoluti del calciomercato. Un dato di fatto al quale anche i tifosi ci avevano fatto l'abitudine. Molto di più anche di qualche drigente che ha provato a mascherare la situazione reale del proprio clu che poi è anche quella del calcio italiano attraverso qualche operazione di ingegneria finanziaria.
E non ci riferiamo solo alla Juventus, sulla quale saranno i giudici a emettere un verdetto, ma anche a molte altre societa italiane che quando si sono accorte di essere sotto la lente d'ingrandimento della Federazione hanno abbassato la cresta e fatto il mercato con i pochi, pochissimi soldi realmente presenti in cassa.
E la verità è che se non fosse stato per le cessioni eccellenti di Weston Mckennie, Hamed Traoré e Jakub Kiwior, volati tutti, naturalemente, in Inghilterra, il campionato italiano avrebbe fatto ancora meno rumore. E se le cessioni messe a segno dal Sassuolo e dallo Spezia rientrano nella normalità, lo stesso non si può dire per il trasferimento dell'ex centrocampsita statunitense della Juventus al Leeds.
Sia bene inteso, in una situazione del genere, il club bianconero non ha fatto bene, ma benissimo ad accettare l'offerta da 33 milioni ricevuta dalla scoeità inglese. Tuttavia, se ci sforziamo di guardare la luna e non il dito, non è la sua cessione a fare male, quanto la situzione in cui si trova la Vecchia Signora che, può piacere o meno, è stata l'unica squadra italiana a essere protagonista in Europa negli ultimi due lustri.
Se Atene piange, Sparta non ride. Ebbene sì, anche il mercato delle milanesi è stato a dir poco deludente. Oltre a essere rimaste ferme al palo, infatti, sia l'Inter che il Milan sono uscite indebolite dal mercato invernale. I nerazzurri hanno perso definitivamente Milan Skriniar senza riuscire a convincere il Paris Saint Germain a mettere sul piatto più dei dieci milioni offerti per chiudere l'operazione già in inverno.
Allo steso modo, sebbene si sia affannato a smentire che la relazione con Rafael Leao non si sia raffreddata, il Milan ha capito che sarà difficilissimo convincere il fuoriclasse lusitano a rinnovare il proprio contratto. Se a questo aggiungiamo la scoppola nel derby di Supercoppa, l'eliminazione in Coppa Italia e i 15 punti di distacco dalla vetta della classifica in campionato, è chiaro che il mese di gennaio rossonero è stato disastroso.
Il Napoli, comprensibilmente, ha toccato poco e bene la rosa a disposizione di Luciano Spalletti, puntellandola con gli arrivi di Pierluigi Gollini e Bartosz Bereszynski. Stesso discorso per la Lazio che ha aggiunto Luca Pellegrini e Diego González alla lista dei nomi a disposizione di Maurizio Sarri. Sia bene intenso, in tutti e quattro i casi, stiamo parlando di prestiti non onerosi.
Dalla sua, invece, la Roma pagherà mezzo milione al Leeds per la cessione fino a fine stagione di Diego Llorente, mentre Ola Solbakken è arrivato a parametro zero. Il grande rimpianto della società giallorossa pe stata quella di non essere riuscito a liberarsi di Nicolò Zaniolo.
Il Bournemouth era pronto a sborsare 30 milioni ma il calciatore, in un primo momento, non ne aveva voluto sapere. Quando, poi, si era convinto che alla fin fine fosse sempre meglio che rimanere a Roma, è stato il club inglese a dire no decidendo di girare la stessa cifra nelle casse del Sassuolo per Traoré.
E così, il colpo più caro in entrata l'ha messo a segno la Fiorentina che ha strappato Antonin Barak al Verona per 8,5 milioni ai quali bisogna aggiungere i 2,5 alla Sampdoria per Abdelhamid Sabiri e il milione e mezzo al Wolfsburg per Josip Brekalo.
Tornando all'ombra del Bentegodi, il club veneto ha ceduto anche Ivan Ilic al Torino che, dalla sua, aveva bisogno di un sostituto dopo aver promesso, senza l'ok di Juric, Sasa Lukic al Fulham.
Molto attivi anche la Salernitana e lo Spezia. Il club campano si è assicurato a parametro zero Guillermo Ochoa e i prestiti di William Troost-Ekong, Hans Nicolussi Caviglia e Domen Crnigoj. I liguri, invece, hanno investito una parte dei 25 milioni ottenuti dalla cessione all'Arsenal di Kiwior, portando al Picco a titolo definitivo Przemyslaw Wisniewski, Raimonds Krollis, Tio Cipot e in prestito oneroso (1,5 milioni) il romanista Eldor Shomurodov.