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Da CR7 a Dzeko passando per Ibra, Toni e Vieri: i capocannonieri "internazionali"

Antonio Moschella
Aggiornato
Cristiano Ronaldo con il Portogallo
Cristiano Ronaldo con il PortogalloAFP
Sono solamente 11 i calciatori che nella storia hanno vinto il titolo di massimo goleador dei top 5 campionati europei. Andiamo a vedere di chi si tratta, partendo dal bomber portoghese, l'unico con tre campionati dominati in quanto a segnature

Nella stagione nella quale Harry Kane ha dimostrato senza alcun patema d’animo di non aver risentito del cambio di ritmo e di stile di gioco dopo essere passato dal Tottenham al Bayern, e punta subito ad affermarsi come capo dei bomber della Bundesliga dopo esserlo stato per tre volte in Premier, occorre fare un importante distinguo su una categoria di attaccanti molto rara. Si tratta di quelli capaci di diventare capocannonieri in almeno due tornei europei top. Parliamo di un novero piuttosto ristretto in cima al quale si erge spavaldo, come sempre, Cristiano Ronaldo, l’unico ad aver ottenuto questo trofeo in tre campionati: nell'ordine Premier, Liga e Serie A. 

CR7 su tutti

Con 31 gol nella stagione 2007-08,l’allora attaccante del Manchester United aveva completato la sua metamorfosi in ala abile a creare superiorità numerica in fascia ad attaccante completo, diventando a 25 anni una bocca da fuoco che poi si sarebbe imposto come il miglior goleador di sempre in Champions League.Arrivato al Real Madrid nell’estate del 2009, CR7 ci avrebbe messo molto poco a carburare. E per esplodere del tutto avrebbe aspettato di ereditare la sua amata maglia numero ‘7’ da Raul, mandato in esilio allo Schalke da Florentino Perez.

La prima stagione in Blanco realizzò comunque 26 reti, finendo secondo dietro Lionel Messi, autore di 34 gol, con il quale da quel momento generò la rivalità più interessante del millennio. Poi, tre titoli di ‘Pichichi’ nel 2010-2011 (40 gol), 2013-2014 (31 gol) e 2014-2015, quando il lusitano segnò addirittura 48 volte. Il salto triplo sarebbe poi arrivato alla Juventus, dove nella stagione 2020-21, la sua ultima in bianconero, realizzò 29 marcature totali, diventando l’unico giocatore ad alzare questo trofeo in tre paesi diversi dei campionati top 5.

Van Nistelrooy, Diavolo Blanco

Per molti fu il grande centravanti di metà degli anni 2000, rivaleggiando con Christian Vieri. Ruud Van Nistelrooy, terminale offensivo olandese, fu uno dei punti di forza dell'ultimo grande United targato Alex Ferguson, con il quale fu capocannoniere in Premier League nella stagione 2002-03, quando mise a referto 25 reti totali. Qualche anno dopo, l'olandese fu capace di imporsi anche nella lotta al titolo di massimo goleador in Liga con la maglia del Real Madrid, che trascinò al titolo di campione nell'annata 2006-07 sempre con 25 gol.

Da Salto all’Europa

Un paesino di poco più di 100 mila abitanti nella profonda campagna uruguaiana ha visto nascere, a inizio del 1987, due giocatori che avrebbero fatto la storia della nazionale charrúa ma anche di vari club europei. Luis Suarez ed Edinson Cavani, nati a 14 giorni di distanza l’uno dall’altro, sono partiti da quel paesino per diventare dei bomber implacabili. E imporsi entrambi in due distinti tornei europei.

Il Pistolero è infatti stato re dei goleador prima in Inghilterra con il Liverpool nella stagione 2013-14, quando realizzò 31 reti e sfiorò uno storico titolo con i Reds, e poi in Spagna con il Barcellona nell’annata 2015-16, con ben 40 segnature all’attivo.

Il Matador, invece, ha dato sfogo alla sua enorme fame di gol in Italia, dove è stato capocannoniere con il Napoli nella stagione 2012-13 con 29 reti, e poi in Francia, nel cui campionato divenne il massimo realizzatore con il Paris Saint Germain in due stagioni di seguito (2016-17 e 2017-18) mettendo a referto prima 35 e poi 28 reti.

Cavani al Napoli
Cavani al NapoliProfimedia

Ibrahimovic, re di Milano e Parigi

Prima di Cavani, tuttavia, al Psg c’era stato il dominio di Zlatan Ibrahimovic, il quale ha conquistato il titolo di bomber di Ligue 1 in tre occasioni, l’ultima della quale fu nell’annata 2015-15, quando fece registrare uno score di 38 reti totali. In Italia, invece, lo svedese di origini balcaniche era salito alla ribalta nella stagione 2008-09, quando vinse il titolo di capocannoniere con 25 gol.

Benzema, da Lione a Madrid

Sbarcato al Santiago Bernabeu nell’estate 2009 insieme a Kaká e CR7 come se fosse un semplice elemento d’adorno, colui che un giorno José Mourinho definì un ‘gattino’ aveva comunque già vinto il trofeo dei cannonieri in Ligue 1 un anno prima con il suo Olympique Lione, con il quale aveva realizzato 20 gol.Con i Blancos, tuttavia, ci avrebbe messo del tempo per ingranare e diventare il numero 9 a tutti gli effetti. Dopo anni di interscambi con Gonzalo Higuain e da scudiero di Ronaldo, il francese è esploso col tempo come goleador vero e proprio. Liberatosi prima dell’ingombrante presenza di CR7 e poi della spietata concorrenza di Messi, partito al Psg, Karim Benzema sarebbe diventato ‘Pichichi’ della Liga nella stagione 2021-22 con 27 reti, alla veneranda età di 34 anni.

Karim Benzema
Karim BenzemaProfimedia

Lewandowski e Toni, panzer ‘tedeschi’

Robert Lewandowski è l’ultimo a essere entrato in questa ristretta cerchia di marcatori che non risentono delle differenze culturali per essere decisivi. Vincitore del trofeo ‘Pichichi’ la scorsa stagione con la maglia del Barcellona, con la quale ha messo in cascina 23 reti, il polacco si era già distinto in Bundesliga, torneo nel quale era stato re degli attaccanti prima col Dortmund nel 2013-14 e poi per sei volte in sette stagioni, di cui cinque di seguito, con la maglia del Bayern dal 2016 al 2022.

Prima di lui, però, in Germania aveva dominato un altro lungagnone tipico, ossia Luca Toni. Capocannoniere del campionato italiano con la Fiorentina nel 2005-06 con 31 reti, il centravanti modenese sarebbe approdato al Bayern l’estate dopo la vittoria dei Mondiali. E in Baviera si sarebbe ripetuto subito dopo, convertendosi nel massimo bomber della Bundesliga con 24 centri. Non contento, Toni si sarebbe poi ripetuto in Italia nella stagione 2014-15, quando sarebbe tornato sul trono dei cannonieri con 22 gol insieme a Mauro Icardi.

Aubameyang, freccia del gol

Veloce come pochi, Pierre-Emerick Aubameyang è stato trasformato con profitto da esterno offensivo in centravanti totale da Jurgen Klopp, che al Dortmund lo piazzò come terminale offensivo proprio dopo la partenza di Lewandowski al Bayern. A trarne il massimo beneficio, però, fu il suo successore Thomas Tuchel, che nella stagione 2016-17 lo vide segnare in ben 31 occasioni nel campionato di Bundesliga. Tre anni dopo il gabonese cresciuto nel Milan si sarebbe ripetuto con la maglia dell'Arsenal in Premier, siglando 22 reti e vincendo il titolo di capocannoniere insieme a Mohammed Salah e Sadio Mané. 

Vieri, colchonero e nerazzurro

A dare inizio a tutto, però, è stato Christian Vieri, che contro ogni pronostico aprì le porte della Liga agli italiani accettando la corte dell’Atletico Madrid di Jesus Gil y Gil, histriónico patron, nell’estate del 1997. La sua prima e unica stagione in Spagna fu un successo assoluto, con 24 reti in altrettante partite, con annessa Ferrari vinta dopo aver segnato una tripletta. Richiamato in patria dai miliardi di lire sonanti di Sergio Cragnotti alla Lazio, sarebbe poi approdato all’Inter per far coppia con Ronaldo. Ma la sua miglior stagione in assoluto fu subito dopo la partenza del Fenomeno, quando nell’annata 2002-03 mise a referto 24 gol in 23 incontri e divenne capocannoniere del campionato.

Vieri all'Atletico Madrid
Vieri all'Atletico MadridProfimedia

Dzeko, da anatroccolo a cigno

In questo club così esclusivo si inserisce anche Edin Dzeko, che ha vissuto una prima giovinezza in Germania e una seconda in Italia. Capocannoniere della Bundesliga con il Wolfsburg nel 2009-10, quando realizzò 22 gol, il ‘Cigno di Sarajevo’ avrebbe vissuto una tappa in chiaroscuro al Manchester City, che ancora non era la macchina perfetta che è oggi. Dopo una prima stagione di ambientamento alla Roma, sarebbe definitivamente esploso nell’annata 2016-17, quando agli ordini di Luciano Spalletti conquistò la corona dei goleador grazie a 29 reti.