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Ciclismo, Mondiali su pista, l'opinione di Villa: "Bravissimo Viviani per l'argento"

ANSA
Il podio finale
Il podio finaleJonathan NACKSTRAND / AFP
Il commissario tecnico azzurro aggiunge: "Ganna? Nel 2025 si dedicherà più alla strada"

"Viviani ci ha provato fino all'ultimo giro, ha tentennato un po' a un giro dalla fine. Forse se avesse anticipato Hansen, avrebbe potuto avere una chance in più. Ma è stato anticipato e nei 250 metri finali, quando si è accorto che la pedalata del danese Hansen era ancora piena, ha desistito e ha capito che non poteva effettuare il recupero. Ha fatto una bella prova, una bella eliminazione che mi aveva fatto ben sperare. Bravissimo comunque per l'argento".

Così Marco Villa, ct dell'Italia del ciclismo su pista, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, sull'argento conquistato da Elia Viviani nell'eliminazione ai Mondiali di Ballerup, in Danimarca. "Qual è la dote principale di Viviani? "La professionalità in primis. Si è vista soprattutto quest'anno, a 35 anni ha preparato le Olimpiadi con l'entusiasmo di un 18enne alla prima esperienza. Mi ha stupito molto questa sua preparazione maniacale".

Bene su pista, fatichiamo su strada: qual è il futuro del nostro ciclismo? "Guardo sempre il bicchiere mezzo pieno - aggiunge Villa - Adesso è un ciclismo più difficile, prima era dominato da 4-5 nazioni. Ora il ciclismo si è aperto ad altre nazioni, si sono un po' accorciate le occasioni per vincere per tutte le nazioni che prima dominavano. È vero che da tempo non vinciamo i Mondiali su strada, però non è che siamo spariti, basti guardare il terzo posto di Ciccone al Giro di Lombardia, anzi il secondo posto degli umani se consideriamo Pogacar. Ora siamo in tanti che dobbiamo dividerci le fette della torta". 

Bilancio finale: "Abbiamo fatto un bel Mondiale, mi dispiace per la caduta del quartetto dove si poteva andare a medaglia, a un giro e mezzo dalla fine eravamo in tabella per il terzo posto. Ma sono contento anche dei quarti posti".

Cosa spera per il 2025 di Filippo Ganna? "Dopo le Olimpiadi parte un quadriennio nuovo ed è giusto che almeno per i primi due anni dove non c'è di mezzo alla qualifica olimpica, si dedichi più alla strada - conclude Villa - Ma lui a volte viene in pista per preparare la strada. Certamente punterà molto alla strada".