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Vuelta: 20a tappa a Wout Poels, Kuss ipoteca la vittoria

ANSA
Wout Poels
Wout PoelsProfimedia
Olandese batte allo sprint Evenepoel. Domani gran finale a Madrid

Wout Poels ha vinto la 20/a e penultima tappa della Vuelta. Sul traguardo di Guadarrama l'olandese ha battuto allo sprint Remco Evenepoel. A completare il podio di giornata Pelayo Sanchez (Burgos-BH) e Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny). Settimo posto per l'italiano Antonio Tiberi, 14/o Mattia Cattaneo.

Saldamente in maglia rossa resta lo statunitense Sepp Kuss che è giunto all'arrivo con un ritardo di circa 10 minuti abbracciato ai compagni di squadra della Jumbo-Visma, Jonas VingegaardPrimoz Roglic: per la prima volta una squadra conquista i tre grandi giri nella stessa stagione e per la prima volta arriva un podio composto da corridori dello stesso team.

Kuss pregusta la vittoria della Vuelta 

Domani il gran finale a Madrid e a meno di clamorose sorprese sarà una passerella per Kuss. "È stato un momento molto speciale vivere questa esperienza con i miei due compagni di squadra. Ci sono quasi", le parole dello statunitense all'arrivo. Piazzando tre corridori nei primi tre posti, l'armata Jumbo-Visma realizza un'incursione alla Vuelta senza precedenti dai tempi della squadra Kas-Kaskol del 1966, in un contesto molto meno competitivo.

Vincere i tre Grandi Giri nello stesso anno, dopo la vittoria di Roglic al Giro e quella di Vingegaard al Tour de France, è un risultato ancora più grande. Una vittoria, quella di Kuss, in un certo senso inaspettata. Lo statunitense è stato spesso gregario prezioso per i suoi compagni di squadra: ha aiutato Vingegaard a vincere il secondo Tour de France consecutivo e Roglic a vincere il Giro d'Italia.

Anche alla Vuelta, Kuss, 29 anni, era partito per svolgere come di consueto il suo ruolo di aiutante. Ma dopo aver indossato la maglia rossa di leader durante l'ottava tappa, si è ritrovato improvvisamente nei panni di un leader, gettando scompiglio nella sua squadra che, di fronte ad una situazione molto insolita, non ha saputo conciliare le ambizioni dei suoi leader con la l'emergere del loro miglior gregario.