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Tour, Pogacar: "Doppietta Giro-Tour? Mi piacciono le sfide", Vingegaard: "Una vittoria essere qui"

ANSA
Tadej Pogacar saluta il pubblico durante la presentazione del 111° Tour de France
Tadej Pogacar saluta il pubblico durante la presentazione del 111° Tour de FranceAFP
Il campione sloveno: "Dieci giorni fa ho avuto il Covid ma ora sono pronto". Il ciclista danese: ""Dopo la caduta non è stato facile, avevo problemi dappertutto. È stato il periodo peggiore della mia carriera".

"Se la doppietta Giro-Tour sarà possibile? È una grande sfida, ma a me piacciono molto le sfide, nel ciclismo non c'è nulla di facile, comunque sono pronto". La carica di Tadej Pogacar grande favorito per la vittoria finale della Grand Boucle cui arriva però dopo un periodo non facile, come da lui stesso raccontato oggi in conferenza in Palazzo Vecchio: le fatiche post Giro: la scomparsa del nonno ("Non potevo non andare dalla famiglia"), il Covid preso 10 giorni fa.

"Lo avevo già avuto in passato, è stata come una lieve influenza, adesso sto bene, mi sono allenato, sono felice di essere qui". Poi sul duello più atteso, quello con Jonas Vingegaard: "Sono molto fiero di gareggiare con lui e proveremo a dare anche un grande spettacolo, lui è un atleta straordinario, mi piace tantissimo gareggiare con lui. Come batterlo? Arrivando primo ed evitando di fare errori, ogni più piccolo errore può essere fatale".

Vingegaard: "È già una vittoria essere ai nastri di partenza"

"Dopo la terribile caduta è già bello essere qui, l'obiettivo era partecipare al Tour, questa è già una vittoria". Così Jonas Vingegaard, il campione che ha conquistato le ultime due edizioni della Grand Boucle, reduce però da una terribile caduta subita lo scorso 4 aprile al Giro dei Paesi Baschi "Dopo la caduta non è stato facile, avevo problemi dappertutto - ha continuato il fuoriclasse - È stato il periodo peggiore della mia carriera, ho dovuto lottare per rimettermi in forma, per essere pronto per questa gara molto importante. Tadej ha detto di aver avuto il Covid? Non lo sapevo. Se questo lo condizionerà in qualche modo? Dovete chiederlo a lui. Per quanto mi riguarda spero di ritrovare potenza nel corso della gara. Possibile vincere il Tour dopo il mio incidente? Non lo so, ho lavorato molto, non sono in cattiva forma, ma l'incidente è stato terrificante, sono stato a letto per due settimane, già essere qui è importante e tutto quello che verrà poi sarà un regalo. Se Pogacar mi ha scritto dopo la caduta? No".

Accompagnato a Firenze dalla moglie e dalla figlia ha aggiunto: "È fondamentale la loro vicinanza, in particolare negli ultimi mesi dopo la caduta. Spero che tutto il lavoro fatto assieme porti dei frutti, vedremo nelle prossime tre settimane. Già partecipare è una vittoria, senza l'incidente avrei detto che avrei gareggiato per vincere il Tour. Spero di essere forte per provarci, ma adesso non lo posso dire".