Giro d'Italia: Jonathan Milan vince a Cento, Tadej Pogacar conserva la maglia rosa
Se il Giro d'Italia ha un padrone assoluto in Tadej Pogacar, ha anche un dominatore indiscusso degli sprint: Jonathan Milan ha imposto la sua legge anche a Cento e ha vinto di prepotenza la sua terza tappa in questo Giro, quella che si è corsa nelle terre che, esattamente un anno fa, erano ricoperte dall'alluvione.
Il ciclista di Buja (Udine) ha sfruttato al meglio il lavoro della sua squadra, la Lidl-Trek con il suo trenino d'altri tempi, e consolida anche il suo primato nella classifica a punti, quella che assegna la maglia ciclamino. Giornata tranquilla per Tadej Pogacar, che conserva la maglia rosa, e per gli altri uomini di classifica, preoccupati di risparmiare energie in vista della cronometro di domani, da Castiglione delle Stiviere a Desenzano del Garda, 31 chilometri che torneranno a ridisegnare la classifica.
In ogni caso, quella che sembrava una classica tappa di trasferimento è stata più movimentata del previsto: su un percorso piatto come una piadina le insidie sono arrivate dal vento che hanno scombussolato il gruppo e costretto molte squadre a un lavoro extra per ricucire i distacchi aperti dei ventagli.
L'attacco della Ineos, con Ganna che ha provato la gamba per la crono di domani, ha infatti prima ripreso gli attaccanti di giornata (Tarozzi, Tonelli e Pietrobon), poi lasciato indietro mezzo gruppo, fra cui lo stesso Milan.
Sul traguardo di Cento, ripresi anche gli ultimi contrattaccanti De Pooter e Marcellusi, il plotone si è però presentato compatto e Milan ha sprigionato una potenza nettamente superiore a quella dei rivali, precedendo Aniolkowski, e Bahuaus, con Lonardi e Dainese, nono e decimo, che centrano un piazzamento nella top ten.
"La squadra oggi è stata impressionante - ha detto Milan dopo l'arrivo - anche quando c'è stato quel ventaglio abbiamo dato il massimo. Avevamo studiato il finale, sapevamo che l'ultimo uomo doveva partire all'ultima curva. E si sapeva che c'era questo venticello fastidioso".
Nulla cambia, ovviamente, in classifica generale con la maglia rosa salda sulle spalle di Pogacar e dietro di lui una battaglia che sembra avere il podio come unico obiettivo realistico, con la crono di domani che sarà già uno spartiacque in vista delle salite dell'ultima settimana.
La tappa emiliano-romagnola è stata anche un modo per ricordare l'alluvione, un anno dopo le esondazioni che mandarono sott'acqua Cesena, Forlì, Faenza, Lugo, Conselice e gli altri centri che la carovana ha attraversato portando la festa nelle strade dove 365 giorni fa c'erano solo fango e disperazione.